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Afrodite, opera seconda di Stefano Lorenzi, con Ambra Angiolini, Giulia Michelini, Gaetano Bruno, Francesco La Mantia, una produzione Dakota Film Lab, Rai Cinema, si ispira a fatti realmente accaduti. Siamo in Sicilia negli anni ’90: nelle profondità del mare giace un relitto militare della seconda guerra mondiale. Ma quel relitto non custodisce solo ruggine e storia: è una miniera di tritolo. Ed è lì, sotto cinquanta metri d’acqua, che la mafia va a fare scorta.
Il film è interamente girato in Sicilia, tra le saline di Trapani e il mare tra Levanzo e l’Isola Formica, affondando le sue radici in una delle pagine più oscure e poco esplorate della cronaca italiana. La luce, il mare, i corpi delle protagoniste guidano lentamente il pubblico in un racconto sospeso tra noir mediterraneo e dramma psicologico. Una Sicilia inedita, lontana da ogni cliché, intrisa di bellezza e minaccia, è il vero cuore pulsante di questa storia. Una terra che non fa solo da sfondo, ma diventa destino.
Afrodite è il primo film italiano con oltre 35 minuti di sequenze subacquee, realizzate da un team tecnico altamente specializzato e oltre 36 ore di immersione in soli 10 giorni di lavorazione per le quali Ambra Angiolini e Giulia Michelini si sono sottoposte a un lungo percorso di preparazione fisica e psicologica, conseguendo il brevetto da sub e affrontando in prima persona le immersioni in profondità.
Afrodite, opera seconda di Stefano Lorenzi, con Ambra Angiolini, Giulia Michelini, Gaetano Bruno, Francesco La Mantia, una produzione Dakota Film Lab, Rai Cinema, si ispira a fatti realmente accaduti. Siamo in Sicilia negli anni ’90: nelle profondità del mare giace un relitto militare della seconda guerra mondiale. Ma quel relitto non custodisce solo ruggine e storia: è una miniera di tritolo. Ed è lì, sotto cinquanta metri d’acqua, che la mafia va a fare scorta.
Il film è interamente girato in Sicilia, tra le saline di Trapani e il mare tra Levanzo e l’Isola Formica, affondando le sue radici in una delle pagine più oscure e poco esplorate della cronaca italiana. La luce, il mare, i corpi delle protagoniste guidano lentamente il pubblico in un racconto sospeso tra noir mediterraneo e dramma psicologico. Una Sicilia inedita, lontana da ogni cliché, intrisa di bellezza e minaccia, è il vero cuore pulsante di questa storia. Una terra che non fa solo da sfondo, ma diventa destino.
Afrodite è il primo film italiano con oltre 35 minuti di sequenze subacquee, realizzate da un team tecnico altamente specializzato e oltre 36 ore di immersione in soli 10 giorni di lavorazione per le quali Ambra Angiolini e Giulia Michelini si sono sottoposte a un lungo percorso di preparazione fisica e psicologica, conseguendo il brevetto da sub e affrontando in prima persona le immersioni in profondità.
Anni ’90. Nelle profondità del mare giace un relitto militare della seconda guerra mondiale. Ma quel relitto non custodisce solo ruggine e storia: è una miniera di tritolo. Ed è lì, sotto cinquanta metri d’acqua, che la mafia va a fare scorta. Ludovica, sommozzatrice professionista, si ritrova costretta a lavorare per la criminalità organizzata, vittima di un ricatto legato ai debiti dell’uomo che amava. A tenerla d’occhio è Rocco, intermediario spietato e manipolatore. Insieme a loro, in quella salina abbandonata e isolata dal mondo, c’è Sabrina, giovane donna cresciuta dentro la prigione di una relazione tossica, convinta di non meritare altro. Ogni immersione nel relitto è una discesa nella paura, ogni risalita una lotta per non affondare del tutto. Tra le due donne nasce qualcosa di inatteso, un legame che sfida le logiche di potere, l’oppressione, la legge del silenzio. In un mondo governato da uomini e da leggi non scritte, la loro complicità è la scintilla che può far saltare tutto.