Interamente girato tra le “nebbiose distese della bassa” cremonese, parmense e reggiana coinvolgendo gente del posto, la vicenda prende il via in una fattoria, l’azienda agricola Corte delle Piacentine, risalente al 1820, che si trova a Roncole Verdi, frazione di Busseto (PR). Alcune riprese della prima parte del film furono effettuate anche tra Casalmaggiore e San Giovanni in Croce (CR), tra il parco di villa Longari Ponzone e la cascina Fenilone, e Rivarolo del Re. La casa patronale dei Berlinghieri era Villa Cazzaniga Donesmondi a San Prospero di Suzzara (MN).
La vita dei contadini sempre uguale a se stessa, segue, negli anni l’andamento delle stagioni. Il progresso tecnologico non cambia le loro misere condizioni e una tempesta che danneggia il raccolto può deciderne le sorti. A seguito di uno sciopero generale, il giovane Olmo, assieme ad altri ragazzi, parte in treno per partecipare ad una manifestazione. Il treno passa per le Cinque Terre, nei pressi di Riomaggiore (SP), alternando al buio delle gallerie visioni di mare e luce.
Con la prima guerra mondiale alle spalle Olmo e Alfredo sono due giovani tanto distanti dalle classi a cui appartengono quanto vicini nell’amicizia che li unisce. Le loro scorribande li portano nel centro storico di Mantova, in particolare a Palazzo e Piazza Canossa, dove è riconoscibile l’edicola liberty che i due giovani oltrepassano passeggiando.
In una situazione di crescente tensione, un consiglio di proprietari terrieri si riunisce presso il Santuario delle Grazie di Curtatone (MN), mentre Alfredo si dimostra sempre più lontano dalle idee della classe dei padroni a cui appartiene e più vicino alla vita dello zio Ottavio, che risiede a Villa San Donnino (MO). Qualche scena prima presso il Ponte Locarolo che scavalca il fiume Oglio a Bozzolo (MN) un gruppo di soldati a cavallo aveva rinunciato a caricare i contadini scioperanti e alcune donne distese davanti alla cascina di Tezzoglio.
Mentre inizia a farsi strada il fascismo, un corteo capeggiato da Olmo e Anita porta per le vie di Guastalla (RE), tra via Giuseppe Garibaldi e Piazza Mancini, i corpi carbonizzati di quattro contadini morti nel rogo della Casa del Popolo avvenuto mentre i contadini erano impegnato in un ballo nel grande fienile a tre navate della cascina Badia di Voltido (stessa location della scena dell’uccisione dei maiali).
L’atto secondo del film inizia con un momento di spensieratezza, a Capri, dove Alfredo giura di sposare Ada. L’hotel dove soggiornano assieme allo zio Ottavio è il centro termale Berzieri di Salsomaggiore Terme (PR) tra il Salone delle Feste e il bar. Il fascismo e la guerra allontaneranno ancora di più le posizioni dei due protagonisti, che continueranno comunque a restare amici. Alcuni pagheranno le scelte fatte: come il fattore fascista Attila, che viene giustiziato nel vecchio cimitero di Poggio Rusco (MS), nella realtà in disuso da prima della guerra, davanti alle tombe di coloro che ha ucciso crudelmente.
Interamente girato tra le “nebbiose distese della bassa” cremonese, parmense e reggiana coinvolgendo gente del posto, la vicenda prende il via in una fattoria, l’azienda agricola Corte delle Piacentine, risalente al 1820, che si trova a Roncole Verdi, frazione di Busseto (PR). Alcune riprese della prima parte del film furono effettuate anche tra Casalmaggiore e San Giovanni in Croce (CR), tra il parco di villa Longari Ponzone e la cascina Fenilone, e Rivarolo del Re. La casa patronale dei Berlinghieri era Villa Cazzaniga Donesmondi a San Prospero di Suzzara (MN).
La vita dei contadini sempre uguale a se stessa, segue, negli anni l’andamento delle stagioni. Il progresso tecnologico non cambia le loro misere condizioni e una tempesta che danneggia il raccolto può deciderne le sorti. A seguito di uno sciopero generale, il giovane Olmo, assieme ad altri ragazzi, parte in treno per partecipare ad una manifestazione. Il treno passa per le Cinque Terre, nei pressi di Riomaggiore (SP), alternando al buio delle gallerie visioni di mare e luce.
Con la prima guerra mondiale alle spalle Olmo e Alfredo sono due giovani tanto distanti dalle classi a cui appartengono quanto vicini nell’amicizia che li unisce. Le loro scorribande li portano nel centro storico di Mantova, in particolare a Palazzo e Piazza Canossa, dove è riconoscibile l’edicola liberty che i due giovani oltrepassano passeggiando.
In una situazione di crescente tensione, un consiglio di proprietari terrieri si riunisce presso il Santuario delle Grazie di Curtatone (MN), mentre Alfredo si dimostra sempre più lontano dalle idee della classe dei padroni a cui appartiene e più vicino alla vita dello zio Ottavio, che risiede a Villa San Donnino (MO). Qualche scena prima presso il Ponte Locarolo che scavalca il fiume Oglio a Bozzolo (MN) un gruppo di soldati a cavallo aveva rinunciato a caricare i contadini scioperanti e alcune donne distese davanti alla cascina di Tezzoglio.
Mentre inizia a farsi strada il fascismo, un corteo capeggiato da Olmo e Anita porta per le vie di Guastalla (RE), tra via Giuseppe Garibaldi e Piazza Mancini, i corpi carbonizzati di quattro contadini morti nel rogo della Casa del Popolo avvenuto mentre i contadini erano impegnato in un ballo nel grande fienile a tre navate della cascina Badia di Voltido (stessa location della scena dell’uccisione dei maiali).
L’atto secondo del film inizia con un momento di spensieratezza, a Capri, dove Alfredo giura di sposare Ada. L’hotel dove soggiornano assieme allo zio Ottavio è il centro termale Berzieri di Salsomaggiore Terme (PR) tra il Salone delle Feste e il bar. Il fascismo e la guerra allontaneranno ancora di più le posizioni dei due protagonisti, che continueranno comunque a restare amici. Alcuni pagheranno le scelte fatte: come il fattore fascista Attila, che viene giustiziato nel vecchio cimitero di Poggio Rusco (MS), nella realtà in disuso da prima della guerra, davanti alle tombe di coloro che ha ucciso crudelmente.
Produzioni Europee Associati, Les Productions Artistes Associees, Artemis Film
Le vite parallele e intrecciate di tre generazioni di due famiglie emiliane di proprietari terrieri e di contadini sullo sfondo delle lotte di classe e politiche che hanno contraddistinto il primo Novecento di storia italiana.