Sin dal XIX secolo, la Società Filarmonica di Trento s’adoperava per ottenere una sede. Sul finire del secolo la disponibilità di spazi adeguati divenne necessità, conseguentemente ai provvedimenti del Comune di Trento che inibiva l’uso della sala municipale per gli spettacoli concertistici e chiudeva il Liceo musicale. L’allora presidente del sodalizio, Carlo Chiappani, reagì immediatamente avviando le trattative per la costruzione d’un apposito edificio, definito “casa della musica”, identificandone la dislocazione in un terreno comunale in via Alessandro Vittoria. Del progetto veniva incaricato l’architetto di Trento Emilio Paor, noto per il suo indirizzo neorinascimentale nella costruzione e nei restauri di chiese trentine.
L’edificio fu portato a termine in un anno, e inaugurato con un concerto il 30 maggio 1905. Oltre al sotterraneo vi erano al piano rialzato 8 stanze e un appartamentino per il portiere, al primo piano la sala dei concerti e due salette per le prove, al secondo piano tre stanze e le logge verso la parte alta della sala.
Salvo poche modifiche al piano rialzato, la palazzina si presenta tuttora come venne costruita nel 1905. Il progetto ideato dalla Direzione della Società Filarmonica non si limitava a considerare la parte architettonica e muraria, ma prevedeva anche gli “accessori” indispensabili all’utilizzo in primo luogo della grande sala: un pianoforte e un organo.
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