La val Luretta (Unione dei Comuni Bassa Val Trebbia e Val Luretta – Gragnano Trebbiense, Calendasco, Gossolengo, Rivergaro, Rottofreno, Agazzano, Gazzola e Sarmato – PC) si incunea tra la val Trebbia ad est e la val Tidone ad ovest. Inizia alle pendici del monte Serenda (759m) dove le due valli si riuniscono e si estende da una zona collinare fino alla pianura Padana dove il torrente omonimo confluisce nel Tidone.
Il torrente Luretta è formato dalla confluenza di due rami: quello di Monteventano che nasce al Moiaccio e quello di San Gabriele che nasce a Groppo. Ha una portata limitata e durante le estati secche l’acqua smette di scorrere.
Essendo una vallata chiusa, e con una sola strada di una certa importanza che la collega alla val Trebbia (strada provinciale n° 65 della Caldarola), rimane una zona molto tranquilla e priva di traffico con un ambiente naturale integro.
Territorio ricco di castelli, ricordiamo alcuni dei fortilizi presenti nella valle: Castello di Agazzano (perfettamente mantenuto e visitabile), Castello della Bastardina, il complesso della Boffalora (non visitabile, ma il cui perimetro è percorribile grazie ad un sentiero ideale per le passeggiate), Castello di Lisignano (ben conservato ma non visitabile), Castello di Momeliano, Castello di Rezzanello (castello e parco perfettamente mantenuti e sede di eventi), Castello di Montecanino (attualmente in cattivo stato di conservazione, restano solo alcuni corpi architettonici adibiti ad abitazione privata), Fortilizio di Pavarano (restaurato e non visitabile).
Questa valle, essenzialmente agricola, con allevamento di bovini e cavalli, maneggi, produzione di vini e formaggi, fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro Province, caratterizzato da usi e costumi comuni e da un repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico.
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