Gran parte del film è stato girato nel quartiere Ostiense, tanto caro a Ferzan Özpetek che qui ha la sua casa. Nella sequenza di apertura, Antonia (Margherita Buy) fa finta di incontrare uno sconosciuto, che in realtà è suo marino Massimo (Andrea Renzi): la coppia sta osservando le circa 400 statue romane esposte nel Museo della Centrale Montemartini, un tempo centrale termoelettrica, in via Ostiense 106 a Roma.
Quando, a seguito della morte improvvisa di Massimo, Antonia cerca di scoprire qualcosa di più della doppia vita del marito, va in cerca della casa di Michele (Stefano Accorsi), pensando di trovare una lei. Con la sua auto si lascia alle spalle Porta San Paolo e la Piramide Cestia, prima di citofonare allo strano condominio di via del Porto Fluviale 35: a questo civico corrispondono oggi gli spazi del centro culturale delle Industrie Fluviali, di cui fa parte anche la famosa terrazza con vista sul gazometro usata per i pranzi e le cene della seconda “famiglia” di Massimo. Il gazometro, appunto, esempio di archeologia industriale che questo film ha contribuito a rendere celebre, è onnipresente nelle scene di esterni.
Dopo gli scontri iniziali Antonia finisce per sostituire il marito nel gruppo di amici e inizia a prendersi cura di Ernesto, l’amico malato che vive in casa di Michele: quanto l’uomo scapperà di casa sarà lei a rintracciarlo sulla riva Ostiense del Tevere nei pressi del Ponte dell’Industria. Quasi a celebrare la nascita di un’amicizia, Michele e Antonia mangiano un gelato seduti su una panchina in viale della Piramide Cestia. La scena della partenza è girata all’aeroporto di Fiumicino.
Gran parte del film è stato girato nel quartiere Ostiense, tanto caro a Ferzan Özpetek che qui ha la sua casa. Nella sequenza di apertura, Antonia (Margherita Buy) fa finta di incontrare uno sconosciuto, che in realtà è suo marino Massimo (Andrea Renzi): la coppia sta osservando le circa 400 statue romane esposte nel Museo della Centrale Montemartini, un tempo centrale termoelettrica, in via Ostiense 106 a Roma.
Quando, a seguito della morte improvvisa di Massimo, Antonia cerca di scoprire qualcosa di più della doppia vita del marito, va in cerca della casa di Michele (Stefano Accorsi), pensando di trovare una lei. Con la sua auto si lascia alle spalle Porta San Paolo e la Piramide Cestia, prima di citofonare allo strano condominio di via del Porto Fluviale 35: a questo civico corrispondono oggi gli spazi del centro culturale delle Industrie Fluviali, di cui fa parte anche la famosa terrazza con vista sul gazometro usata per i pranzi e le cene della seconda “famiglia” di Massimo. Il gazometro, appunto, esempio di archeologia industriale che questo film ha contribuito a rendere celebre, è onnipresente nelle scene di esterni.
Dopo gli scontri iniziali Antonia finisce per sostituire il marito nel gruppo di amici e inizia a prendersi cura di Ernesto, l’amico malato che vive in casa di Michele: quanto l’uomo scapperà di casa sarà lei a rintracciarlo sulla riva Ostiense del Tevere nei pressi del Ponte dell’Industria. Quasi a celebrare la nascita di un’amicizia, Michele e Antonia mangiano un gelato seduti su una panchina in viale della Piramide Cestia. La scena della partenza è girata all’aeroporto di Fiumicino.
R&C Produzioni, Les Films Balenciaga (Parigi)
Nastro d'argento 2001: Miglior produttore a Tilde Corsi e Gianni Romoli – Migliore soggetto a Ferzan Özpetek e Gianni Romoli – Migliore attrice protagonista a Margherita Buy – Migliore attore protagonista a Stefano Accorsi
Antonia e Massimo sono sposati da più di dieci anni e sono una coppia felice e una famiglia chiusa. Alla morte improvvisa del marito, Antonia sprofonda in un lutto totale finché non conosce Michele, amante di Massimo per sette anni, e la sua “famiglia” allargata e aperta di amici.