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Gomorra 5, stagione finale. Napoli, Riga e Roma tra le location

15-11-2021

Ultimo atto per la serie cult Gomorra, una delle più famose e apprezzate nel mondo, che arriva a partire dal 19 novembre su Sky e in streaming su NOW. Nella classifica del The New York Times la serie, venduta in oltre 190 territori, è al quinto posto fra le produzioni non americane più importanti degli ultimi dieci anni. I dieci nuovi episodi di Gomorra 5 – Stagione finale, hanno la regia di Marco D’Amore (i primi 5 episodi e il nono) e Claudio Cupellini (episodi 6, 7, 8 e 10). In questa quinta stagione torna Salvatore Esposito nei panni di Genny Savastano, costretto alla latitanza, in un bunker, alla fine della quarta stagione, braccato dalla polizia. Accanto a lui l'atteso ritorno di un grande personaggio della serie, Ciro Di Marzio (lo stesso Marco D'Amore), creduto morto alla fine della terza stagione e – come svelato dal film L’immortale che fa da ponte narrativo tra le stagioni – clamorosamente tornato in scena, redivivo, in Lettonia. Con loro ritornano anche Ivana Lotito nei panni di Azzurra, che abbandonata da Genny farà di tutto per tenere il piccolo Pietro al sicuro, lontano da suo padre e da tutto ciò che rappresenta, e Arturo Muselli che torna a interpretare Enzo Sangue Blu, l’ex re di Forcella divorato dai sensi di colpa per aver visto troppi compagni morire per colpa sua. Al loro fianco fanno il loro ingresso diversi nuovi personaggi, tra cui il feroce boss di Ponticelli, Don Angelo detto O' Maestrale, in cerca di rivalsa dopo vent'anni in carcere, che gioca un ruolo fondamentale nella lotta di Genny per riprendere il controllo criminale su Secondigliano.

Tra le location della stagione finale di Gomorra, torna Roma, qui mostrata a partire dalle immagini monumentali del Cimitero del Verano, che fa da sfondo a un movimentato inseguimento tra la polizia e gli uomini del boss di Ponticelli cui è stato teso un agguato. La scena si sposta, durante la sepoltura di Gerlando e Benedetta Levante, uccisi nella stagione precedente, nel Cimitero Flaminio (noto anche come Cimitero di Prima Porta), considerato il capolavoro capitolino di architettura cimiteriale contemporanea.

È la Lettonia, e precisamente la sua capitale Riga, qui caratterizzata da atmosfere notturne e cupe, il teatro dell'intenso faccia a faccia tra Ciro, l'Immortale sopravvissuto ancora una volta alla sorte grazie a una pallottola fermatasi a pochi centimetri dal suo cuore, e Genny, che con sentimenti contrastanti si scopre d'un tratto non colpevole dell'omicidio dell'ex amico. Ma è Napoli che torna ad essere la vera grande protagonista di questa stagione finale: accanto agli scenari ben familiari delle Vele di Scampia e Secondigliano, della Stazione Centrale e del vicino Centro Direzionale con i suoi moderni grattacieli, torna il Rione Ponticelli, nella zona orientale della città, con gli enormi e riconoscibili murales del Parco Merola, ribattezzato Parco dei Murales, che coprono le facciate cieche dei palazzi, spezzando, per contrasto, il grigiore delle distese di cemento circostanti. Tra tutti spicca, e torna più volte a fare da sfondo alle scene nel corso dei diversi episodi, l'opera degli artisti siciliani Rosk&Loste, Chi è vuluto bene, nun s'o scorda, in cui due ragazzini giocano a calcio indossando le maglie del Napoli e dell'Argentina. Un omaggio ai sogni della comunità locale, un chiaro riferimento al sempreverde idolo Maradona e alla malinconica speranza risposta nelle generazioni future, reiterata anche nel ritornello della sigla: Nuje vulimm' na speranza pe campa′ riman′ / Man aizate chesta cca' va′ sul pe cchi rimman'. 

Non c'è solo Napoli, tra le location campane. Si riconoscono, infatti, il porto di Salerno, il mercato ortofrutticolo di Casalnuovo, Villa Literno e diversi set nel casertano in cui è stato messo in scena quel certo fascino criminale per la ricchezza e il lusso ostentato. Da Villa Porfidia a Recale, palazzo-roccaforte costruito alla fine del '700 dai Borbone, con la sua imponente e ben riconoscibile torre; a Marcianise, con lo storico Palazzo Grauso Tartaglione a fare da location.

In Gomorra – La serie la ricerca delle location può apparentemente sembrare semplice, ma in realtà è una sfida continua. L’iconografia della serie è fatta di spazi popolari, grandi aree abbandonate, complessi dismessi: questo è quello che lo spettatore si aspetta di vedere. E l’obiettivo del nostro lavoro consiste proprio nel restare fedeli a quell’immaginario, ma senza mai ripeterci, quindi proponendo costantemente nuove ambientazioni”, sottolineano i location manager Adriana Malinconico e Vincenzo Busiello. "Per questa nuova stagione è stato svolto un meticoloso lavoro di ricerca e di studio sugli spazi industriali abbandonati e su complessi popolari mai visti prima. Fare scouting nelle zone industriali dismesse e in aree inaccessibili al pubblico è stata una delle fasi più emozionanti di tutto il nostro lavoro: avere la possibilità di accedere a spazi considerati ormai “archeologia industriale” è davvero incredibile, perché concede il privilegio di guardare la città con occhi diversi". Naturalmente ci sono anche luoghi di Napoli che ritornano, come le Vele di Scampia, uno dei luoghi simbolo della serie che ha maggiormente contribuito a creare il grande racconto per immagini di Gomorra. "Ma accanto alle storiche icone, la volontà di dare una conclusione epica alla serie ci ha spinto verso luoghi che visivamente potessero essere altrettanto potenti ed è così che siamo riusciti ad accedere per la prima volta al complesso residenziale progettato dell’architetto Loris Rossi e sito nel cuore di Napoli. Un vero e proprio anfiteatro realizzato da uno degli architetti più visionari dell’epoca moderna: l’arena perfetta che sarà sede di alcuni dei momenti salienti di questa attesissima stagione finale”.

 

(Carmen Diotaiuti)

 

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