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Presente e futuro dell’audiovisivo sul territorio in Campania

05-09-2021 Tempo di lettura: 4 minuti

Si è tenuto presso l’Italian Pavilion, a margine del 78° Festival del Cinema di Venezia, l’evento “Sistema Audiovisivo Campano: risultati raggiunti e scenari futuri” in cui si è tracciato un bilancio delle politiche audiovisive della Regione Campania e delle attività della Film Commission.

Dal 2016 la Campania si è dotata di una legge regionale sul cinema che nasce per facilitare la potenza creativa del territorio e i risultati si vedono anche dalla corposa presenza a Venezia di film made in Campania (ben 8 di cui 2 in concorso: Qui rido io di Mario Martone e È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino).

“C’è grande soddisfazione per il ritorno sul territorio di grandi maestri ma anche per la presenza di una nuova generazione di giovani autori che confermano la potenza ispiratrice e generatrice di nuove idee della Campania, ma anche il buon funzionamento del sistema audiovisivo” ha affermato il direttore della Film Commission Regione Campania Maurizio Gemma. 16 anni fa, alla nascita della film commission, si sentiva l’esigenza di promuovere una nuova “narrazione” della Campania, non solo come regione importante dal punto di vista culturale e artistico ma anche come luogo dove lavorare bene e con fluidità. Per questo sono stati messi in campo servizi efficienti grazie all’impegno della Regione Campania in tutti i segmenti della filiera: produzione e distribuzione, festival, ma anche alfabetizzazione e sostegno alle sale, che mai come in questo periodo storico hanno ricevuto contributi provvidenziali che hanno garantito la tenuta del sistema durante la difficile ripartenza post covid.

Grazie a incentivi una tantum e risorse messe in campo per effettuare 16mila tamponi le riprese sono ripartite in sicurezza. Per citarne alcune, negli ultimi mesi la film commission ha lavorato a 8 serie in contemporanea: tra queste, L’Amica Geniale, Gomorra, Il Commissario Ricciardi, Mina settembre, serie di respiro internazionale con grandi complessità realizzative (si pensi alla ricostruzione del quartiere Luzzatti ne L’Amica Geniale o a quella di via Toledo negli anni ‘20 per Il Commissario Ricciardi). Grazie a questa ricchezza di set dedicati alle serie tv, non poteva che essere dunque Napoli la città eletta dal sindacato dei giornalisti cinematografici italiani per ospitare, il prossimo 18 settembre, l’assegnazione dei Nastri d’argento per la serialità.

Ai bilanci per i primi 5 anni di legge regionale sul cinema si aggiungono dunque i progetti futuri. Tra questi, la realizzazione, nei prossimi mesi, di un distretto campano dell’audiovisivo, individuato nell’ex base Nato di Bagnoli in uno spazio di 10mila metri quadri, uno strumento pensato per potenziare la capacità logistica e produttiva del territorio: comprenderà un cineporto, spazi di lavoro per le imprese locali (incubatori), spazi per aggiornamento professionale e laboratori tecnologici a sostegno della creatività digitale.

L’altra novità è la nascita di una scuola pubblica delle arti e mestieri del cinema e audiovisivo: sarà realizzata da FCRC che ha affidato ad ACTA la realizzazione di un’indagine preliminare con l’obiettivo di capire che spazio dare ai vari tipi di formazione in funzione delle necessità lavorative e dei cambiamenti in corso nel settore. La collaborazione con Lucky Red ha garantito un importante connubio tra formazione, cultura dell’audiovisivo e mondo del lavoro. La ricerca è partita con un’analisi della formazione pubblica e privata esistente a livello universitario con un focus su 5 regioni per le quali si è analizzato tutta la formazione effettuata, dando ampio spazio alla formazione privata. Un benchmarking con scuole internazionali ha permesso di capirne il modello formativo, la peculiare visione del settore e come la scuola sia a servizio dell’industria.

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