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Cose dell’altro mondo

26-03-2020

Cosa succede se da un momento all’altro l’intero sistema produttivo di un paese dovesse fermarsi? Aziende ferme, scuole chiuse, nessun lavoratore domestico ad occuparsi delle case, strade vuote. Una situazione che ci è molto familiare in questo periodo, ma che, in forma di commedia e per ragioni differenti, veniva raccontata dal film del 2011 di Franco Patierno, Cose dell’altro mondo, con Diego Abatantuono nei panni di un volgare industriale che, in un anonimo ed operoso centro del nord-est dà lavoro a tanti immigrati nella sua azienda e a casa propria. L’industriale ha tuttavia come hobby quello di lanciare invettive razziste dalla sua tv privata.

Quando però, a seguito di un violento temporale, spariscono tutti gli immigrati della comunità, la loro assenza ben presto si trasforma in una presenza: infatti ci si rende conto che ovunque è rimasta traccia degli extracomunitari, nelle aziende ferme per mancanza di personale, nei banchi vuoti a scuola, nei piatti sporchi e nella biancheria da stirare nelle case, tra i cumuli di immondizia che, per strada, nessuno si è preoccupato di ritirare. Molte scene sono state girate nel centro storico di Bassano del Grappa (VI). Si studieranno vari stratagemmi per far tornare gli immigrati, persino formule magiche recitate durante il rito di metà quaresima del “brusa la vecia” che si tiene per scacciare la cattiva stagione e invocare l’arrivo della primavera ricostruito (fuori stagione) a Casier (TV) lungo l'ansa del Sile.

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