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La seconda via: da Castel di Sangro a Valeggio sul Mincio si gira la ritirata di Russia del ‘43

17-03-2022 Tempo di lettura: 3 minuti

Sei giovani alpini in un deserto di neve. Un viaggio tra sogno e realtà a 40 sotto zero. È questa in breve la trama dell’opera prima di Alessandro Garili La Seconda Via, il primo film sulla ritirata di Russia, la battaglia di Nikolajewka combattuta dagli alpini il 26 gennaio del 1943 che costò la vita a migliaia uomini, liberamente ispirato al libro Ritorno (edito da Mursia) di Nelson Cenci.

Le riprese, iniziate il 24 gennaio scorso a Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila, si sono ora spostate a Valeggio sul Mincio, nel veronese, dove la troupe si fermerà dal 17 al 19 marzo.

Il film è una coproduzione italo-slovena, prodotta da Qualityfilm, Angelika Vision, Staragara, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Veneto, Fondazione Veneto Film Commission e vede nel cast Nicola Adobati, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Ugo Piva, Matteo Ramundo, Stefano Zanell.

Più che un film di guerra, questo vuole esse un film di uomini nella guerra, si legge nelle note di regia.

Quando un uomo cammina, per molto tempo, in un luogo sempre uguale a sé stesso (come può essere un deserto di sabbia o di neve) accade che quello spazio da fisico divenga uno spazio mentale. Così gli Alpini attraversando la steppa si trovarono a battere due vie: una prima fatta di passi veri nella neve ed una seconda via (da qui il titolo del film) mentale, dove sogni, ricordi e realtà si confondevano, dilatando inevitabilmente la percezione del tempo. Ecco dunque l'esigenza di scrivere un film capace di svilupparsi su differenti piani temporali che, dissolvendosi fra loro, accompagnassero lo spettatore in quella particolare dimensione privata in cui si rifugiarono i nostri soldati per sopravvivere.

Per privilegiare la lunga notte metafisica descritta ne La Seconda Via è stato deciso di realizzare un mix fra esterni e interni, realizzando parte del film in teatro di posa. Tale scelta permetterà di avere un controllo assoluto della luce per descrivere le atmosfere notturne ed al contempo favorirà la direzione della recitazione degli attori.

La Seconda Via è finalista del Premio Solinas ed è stato selezionato agli European Days di Torino.

Il regista Alessandro Garilli, nel lavoro preparatorio del film, ha effettuato numerosi sopralluoghi nel Voronež, regione russa che fu teatro di guerra per i nostri alpini nel 1943.

(Mo.Sa)

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