ePrivacy and GPDR Cookie Consent management by TermsFeed Privacy Generator Testaccio e dintorni... C'è ancora domani a Roma | Italy for Movies

Testaccio e dintorni... C'è ancora domani a Roma

Nella seconda metà degli anni Quaranta, Roma è divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie del conflitto da poco alle spalle. Alcune famiglie si sono arricchite con la borsa nera durante la guerra, altre si barcamenano tra mille lavoretti per sbarcare il lunario, tutte tirano a campare come meglio possono.

Tra queste quella di Delia, che vive nel quartiere popolare di Testaccio con il marito Ivano e i loro tre figli. Quello di moglie e madre sono i ruoli che la definiscono e sembrano appagarla. Ivano, l’uomo che ha sposato, è il capo supremo della famiglia, che porta i soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre direttamente con la cinghia. D’altra parte “ha fatto due guerre”, è normale che si comporti così!

Fortunatamente, l’amata primogenita Marcella sta per fidanzarsi con Giulio, un bravo ragazzo di ceto borghese. Basterà il matrimonio ad evitare a Marcella il destino di sua madre? Destino che condivide con tante donne, dai ceti più poveri a quelli borghesi e più abbienti. Non è per la donna studiare, parlare o esprimere un'opinione. Sarà sempre così? In fondo "C'è ancora domani"...

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Le location

Cinecittà Studi Cinematografici
Regione: Lazio Tipologia: Studio di produzione Territorio: città, periferia
Ex ospedale Carlo Forlanini – Roma
Regione: Lazio Tipologia: Ospedale Territorio: città
Rione Monti – Roma
Regione: Lazio Tipologia: Quartiere borghese/signorile Territorio: centro storico, città
Rione Sant’Angelo – Roma
Regione: Lazio Tipologia: Quartiere popolare / Borgata Territorio: città
Rione Testaccio – Roma
Regione: Lazio Tipologia: Quartiere popolare / Borgata Territorio: città
Trastevere – Roma
Regione: Lazio Tipologia: Quartiere popolare / Borgata Territorio: città

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Francesco Centorame e Romana Maggiora Vergano nel cortile del condominio di via Bodoni al Testaccio, Roma

“Aprite le finestre al nuovo sol…” Il condominio di via Bodoni al Testaccio

Delia, Ivano e i loro tre figli vivono in un modesto appartamento seminterrato. Ogni giorno Delia al risveglio ne apre le finestre ad altezza di strada per far passare uno spiraglio di luce (unito alla polvere e a tutto ciò che arriva dal cortile). Le stesse finestre vengono richiuse per nascondere all'esterno quel che succede all'interno della casa.

Paola Cortellesi ha voluto girare gran parte del suo film nel quartiere popolare di Testaccio, sulla sponda sinistra del Tevere. Gli ambienti del misero appartamento seminterrato sono stati ricostruiti in teatro di posa a Cinecittà, grazie al lavoro della scenografa Paola Comencini. Gli esterni sono invece reali e sono parte di un complesso condominiale che si trova in via Bodoni 98, a pochi passi dal lungotevere. Attraversando un cancelletto si trova il cortile su cui affacciano le finestrelle dell’appartamento.



 
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Paola Cortellesi e il soldato "Willian" (Yonv Joseph) in n via Flavio Gioia, altezza lungotevere Testaccio, Roma

Un’“esplosione” di vita a Testaccio

Fuori da quel cancelletto, via Bodoni si riempie di un’umanità varia che cerca di sopravvivere come può ai duri anni dell’immediato dopoguerra. Ne è parte anche Delia che, a passo svelto, raggiunge le varie tappe della sua lunga giornata. Alcune di queste sono proprio al Testaccio.

Il mercato è stato ricostruito in piazza Testaccio: qui l’amica Marisa, unico sollievo di Delia, ha un banco di frutta e verdura con il marito. Percorrendo la tortuosa via di Monte Testaccio, una strada semideserta con locali chiusi e in parte fatiscenti, nei pressi del civico 72 Delia si imbatte in Nino (Vinicio Marchioni), un amore di gioventù che qui vive ed ha la sua officina e che non smette di ricordare che “mi son distratto un attimo e quello ti ha portata via”. Un posto di blocco americano che sosta in via Flavio Gioia all’altezza del lungotevere Testaccio, a pochi passi da via Bodoni permette a Delia di conoscere il soldato “Willian”.

Il forno, l’alimentari e la macelleria davanti alla quale le donne fanno la fila per ricevere pasta e altri beni si trovano in via Antonio Cecchi. Tra i civici 24 e 26, l’insegna della macelleria è quella del film ed è ancora visibile. Girato l'angolo, percorrendo pochi passi, si trova la gelateria Moretti appartenente alla famiglia di Giulio – quella dell’esplosione – ovvero lo storico bar Giolitti di via Amerigo Vespucci 35, un’istituzione del quartiere, aperto sin dal 1914.



 
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Marisa (Emanuela Fanelli) e Paola Cortellesi in via degli Ibernesi, rione Monti, Roma

“A bocca chiusa” le tappe di Delia fuori dal Testaccio

La magia del cinema permette di far apparire vicini anche luoghi che sono piuttosto distanti tra loro, così le esigenze sceniche hanno portato la produzione a cercare scorci della città anche al di fuori da quartiere in cui è ambientata questa storia.

Le varie tappe della lunga giornata di Delia toccano l’antico rione Monti, dove si trova il portone in cui vive la famiglia benestante di un notaio, i cui esterni sono in via della Madonna dei Monti (gli interni sono di un altro palazzo in via Cola di Rienzo, a Prati). A Monti, e precisamente in via degli Ibernesi, si trova anche la strada con i gradoni in cui Delia condivide un momento di leggerezza con Marisa. Poi è la volta di una merceria, che si trova in via Locchi 4, ai Parioli, e un negozio di ombrelli, ricostruito nel quartiere di Torpignattara, lo stesso in cui Ivano gioca a carte con gli amici.

I flashback dell’innamoramento di Delia e Ivano hanno come sfondo i vicoli di Trastevere, dove si trova anche la Chiesa di Santa Maria in Cappella, location del loro matrimonio.

La scena della scuola, con Delia che canticchia “a bocca chiusa” è girata nell’ex ospedale Carlo Forlanini, nel quartiere Monteverde, e la scenografica scalinata di ingresso era un tempo l'entrata dell’obitorio.

Anche la chiesa dove Delia e la sua famiglia assistono alla funzione religiosa non si trova al Testaccio ma nel rione Sant’Angelo: si tratta di Santa Caterina dei Funari e sul suo sagrato arriva una notizia che potrebbe mandare all’aria i piani di Delia. Quelli maturati dopo l’arrivo di una misteriosa lettera con la quale troverà il coraggio di immaginare un futuro migliore. Non solo per lei.



 
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