L'invenzione di noi due, opera seconda di Corrado Ceron, ha nel cast Lino Guanciale, Silvia D’Amico, Francesco Montanari e Paolo Rossi. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola edito da Einaudi, il soggetto e la sceneggiatura sono a cura di Valentina Zanella, Matteo Bussola, Paola Barbato.
Racconta la storia di una coppia, composta da Milo e Nadia, sposati da 15 anni e ora in crisi. Quando Milo si accorge che sua moglie non lo desidera più, inizia a scriverle email sotto falso nome, usando l'espediente di quando, a scuola, non conoscendosi, si lasciavano messaggi sul banco. Grazie a questa corrispondenza, sempre più fitta e intensa, entrambi si riveleranno come mai prima.
Mentre scorrono immagini del presente, del passato felice, la città di Verona, dove è girato il film, si svela nei suoi luoghi più iconici e qualche angolo nascosto.
La prima scena mostra il Parco Giardino Sigurtà, un parco naturalistico di 60 ettari situato a Valeggio sul Mincio. Man mano che le immagini dall’alto ne svelano l’affascinante labirinto con una torre al centro, un uomo e una donna al suo interno si rincorrono senza riuscire a raggiungersi.
Scopriamo che Milo e Nadia si sono conosciuti una sera ad una festa all’ombra del ponte Scaligero, parte della fortezza di Castelvecchio, infrastruttura nata in epoca medievale lungo l’Adige per scopi militari. Nessuno dei due sapeva di avere di fronte il compagno di tante conversazioni scritte su un banco di scuola. È l’inizio di un periodo di felicità assoluta. I giardini Sandro Pertini fanno da sfondo a tanti momenti spensierati, ma anche di riflessioni profonde.
Tra i luoghi attorno ai quali si dipanano le vicende presenti e passate di Milo e Nadia: la biblioteca economica Santa Marta, piazza Erbe, con la torre del Gardello, piazza dei Signori, la facciata della Basilica di San Zeno Maggiore, capolavoro di architettura medievale al cui ingresso siede una pensierosa Nadia, il prospetto neoclassico di Palazzo Barbieri, che si intravede alle spalle di Milo che attraversa piazza Bra con un vecchio motorino. E infine non può mancare l’Arena, monumento simbolo della città scaligera.
L'invenzione di noi due, opera seconda di Corrado Ceron, ha nel cast Lino Guanciale, Silvia D’Amico, Francesco Montanari e Paolo Rossi. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Bussola edito da Einaudi, il soggetto e la sceneggiatura sono a cura di Valentina Zanella, Matteo Bussola, Paola Barbato.
Racconta la storia di una coppia, composta da Milo e Nadia, sposati da 15 anni e ora in crisi. Quando Milo si accorge che sua moglie non lo desidera più, inizia a scriverle email sotto falso nome, usando l'espediente di quando, a scuola, non conoscendosi, si lasciavano messaggi sul banco. Grazie a questa corrispondenza, sempre più fitta e intensa, entrambi si riveleranno come mai prima.
Mentre scorrono immagini del presente, del passato felice, la città di Verona, dove è girato il film, si svela nei suoi luoghi più iconici e qualche angolo nascosto.
La prima scena mostra il Parco Giardino Sigurtà, un parco naturalistico di 60 ettari situato a Valeggio sul Mincio. Man mano che le immagini dall’alto ne svelano l’affascinante labirinto con una torre al centro, un uomo e una donna al suo interno si rincorrono senza riuscire a raggiungersi.
Scopriamo che Milo e Nadia si sono conosciuti una sera ad una festa all’ombra del ponte Scaligero, parte della fortezza di Castelvecchio, infrastruttura nata in epoca medievale lungo l’Adige per scopi militari. Nessuno dei due sapeva di avere di fronte il compagno di tante conversazioni scritte su un banco di scuola. È l’inizio di un periodo di felicità assoluta. I giardini Sandro Pertini fanno da sfondo a tanti momenti spensierati, ma anche di riflessioni profonde.
Tra i luoghi attorno ai quali si dipanano le vicende presenti e passate di Milo e Nadia: la biblioteca economica Santa Marta, piazza Erbe, con la torre del Gardello, piazza dei Signori, la facciata della Basilica di San Zeno Maggiore, capolavoro di architettura medievale al cui ingresso siede una pensierosa Nadia, il prospetto neoclassico di Palazzo Barbieri, che si intravede alle spalle di Milo che attraversa piazza Bra con un vecchio motorino. E infine non può mancare l’Arena, monumento simbolo della città scaligera.
Milo, sposato con Nadia da quindici anni, si accorge che lei non lo desidera più. Non lo guarda, non lo ascolta, non condivide quasi più nulla. Ma Milo non si arrende e un giorno le scrive fingendosi un altro, dando inizio a una corrispondenza segreta. In quelle lettere, sempre più fitte e intense, entrambi si rivelano come mai prima.