Il signore delle formiche racconta la storia dell’intellettuale, poeta e scrittore emiliano Aldo Braibanti (interpretato da Luigi Lo Cascio), accusato e condannato per aver plagiato un giovane, in seguito alla denuncia della famiglia conservatrice e cattolica. Un’imputazione dietro cui si celava un’accusa per omosessualità e che lo condusse in carcere. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film narra la vicenda attraverso più voci, quelle dell'imputato, dei familiari e amici, oltre che degli accusatori e dei sostenitori.
Gianni Amelio ha girato prevalentemente in Emilia-Romagna, regione in cui visse il protagonista della sua storia. In particolare a Busseto, dove in via Roma si trova la casa in cui Braibanti vive con la madre. Le riprese hanno poi interessato Salsomaggiore Terme, San Giorgio Piacentino, Sissa Trecasali e il centro storico di Roccabianca.
Alcune scene sono state girate anche nel Lazio, presso l'ex carcere di Castello a Velletri.
Il signore delle formiche racconta la storia dell’intellettuale, poeta e scrittore emiliano Aldo Braibanti (interpretato da Luigi Lo Cascio), accusato e condannato per aver plagiato un giovane, in seguito alla denuncia della famiglia conservatrice e cattolica. Un’imputazione dietro cui si celava un’accusa per omosessualità e che lo condusse in carcere. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film narra la vicenda attraverso più voci, quelle dell'imputato, dei familiari e amici, oltre che degli accusatori e dei sostenitori.
Gianni Amelio ha girato prevalentemente in Emilia-Romagna, regione in cui visse il protagonista della sua storia. In particolare a Busseto, dove in via Roma si trova la casa in cui Braibanti vive con la madre. Le riprese hanno poi interessato Salsomaggiore Terme, San Giorgio Piacentino, Sissa Trecasali e il centro storico di Roccabianca.
Alcune scene sono state girate anche nel Lazio, presso l'ex carcere di Castello a Velletri.
Kavac Film, IBC Movie, Tenderstories, Rai Cinema
Alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.