Federico Fellini ha girato la maggior parte dei suoi capolavori a Cinecittà, su set ricostruiti, o nei pressi di Roma, ma alcuni luoghi della sua infanzia e adolescenza sono stati comunque utilizzati, rivisitati o ricostruiti fedelmente dagli scenografi che negli anni hanno stabilito con lui un vero e proprio sodalizio, da Danilo Donati a Dante Ferretti. Questo perché il regista voleva riproporre le atmosfere e i caratteri a lui care e con i quali era cresciuto, ma con un certo distacco, o meglio, una buona dose d’immaginazione. A Cinecittà, Donati ideò ed eresse per lui un borgo che inglobava molti elementi riminesi mischiati a cose inventate di sana pianta. Una Rimini che il regista definiva “una dimensione della memoria”.