La prima neve, che dà il titolo al film è quella che tutti aspettano, quella che trasforma tutto, paesaggi, forme e forse anche le persone. Un ragazzo di 11 anni incontra un uomo togolese in fuga dalla guerra libica. Lo scenario è quello dell’incontaminata Val dei Mocheni, in particolare la città di Pergine Valsugana, isola linguistica dove ancora oggi si parlano due dialetti, quello italiano e quello tedesco di origine bavarese.
A Palù del Fersina, comune italiano di soli 173 abitanti in provincia di Trento, si trova l’antica chiesetta del 1400 a cui sono dedicate molte inquadrature del film.
La “casetta”, rifugio in pietra di Michele e dei suoi amici si trova in località Stelder. Salendo di quota, a 1700 metri, si trova il bosco Pichi, una delle poche foreste di larice in questa zona del Trentino, dove Michele e i suoi amici passano il tempo a giocare.
Il “faggio del mas dei boci”, a Sant’Orsola, sempre nella Valle dei Mocheni, è alto trenta metri ed ha duecento anni: qui Michele si rifugia in solitudine; qui scappa quando sorprende la madre in casa con un uomo.
A Pergine, nella frazione Serso, si trova il lago di Restel, specchio d’acqua circondato dal verde dove Michele invita Dani a fare il bagno.
Infine, la scena finale, in cui Michele confessa a Dani come ha perso il padre, è girata sulla Cima di Sopra Cunella, 2.037 metri di altezza e una vista mozzafiato sulla Val dei Mocheni e sull’Alta Valsugana.
La prima neve, che dà il titolo al film è quella che tutti aspettano, quella che trasforma tutto, paesaggi, forme e forse anche le persone. Un ragazzo di 11 anni incontra un uomo togolese in fuga dalla guerra libica. Lo scenario è quello dell’incontaminata Val dei Mocheni, in particolare la città di Pergine Valsugana, isola linguistica dove ancora oggi si parlano due dialetti, quello italiano e quello tedesco di origine bavarese.
A Palù del Fersina, comune italiano di soli 173 abitanti in provincia di Trento, si trova l’antica chiesetta del 1400 a cui sono dedicate molte inquadrature del film.
La “casetta”, rifugio in pietra di Michele e dei suoi amici si trova in località Stelder. Salendo di quota, a 1700 metri, si trova il bosco Pichi, una delle poche foreste di larice in questa zona del Trentino, dove Michele e i suoi amici passano il tempo a giocare.
Il “faggio del mas dei boci”, a Sant’Orsola, sempre nella Valle dei Mocheni, è alto trenta metri ed ha duecento anni: qui Michele si rifugia in solitudine; qui scappa quando sorprende la madre in casa con un uomo.
A Pergine, nella frazione Serso, si trova il lago di Restel, specchio d’acqua circondato dal verde dove Michele invita Dani a fare il bagno.
Infine, la scena finale, in cui Michele confessa a Dani come ha perso il padre, è girata sulla Cima di Sopra Cunella, 2.037 metri di altezza e una vista mozzafiato sulla Val dei Mocheni e sull’Alta Valsugana.
Annecy cinéma italien 2013: Gran Premio Fiction e premio del pubblico / Festival del Cinema di Porretta Terme 2014: Premio del pubblico - Sezione Fuori dal Giro
Dani, profugo della guerra civile in Libia viene dal Togo. Mentre vive a Pergine in attesa dei documenti, con una figlia che non vuole, stringe un forte legame con Michele, un ragazzino del posto che ha perso il papà troppo presto.