Siamo sul finire della grande guerra, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani di Asiago. In una trincea, un gruppo di soldati vive nella paura alternando lunghe attese a fragori improvvisi. La trincea nemica è a pochi metri, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Il paesaggio di montagna notturno è rischiarato da una fitta coltre di neve.
In luoghi dove, quando tutto sarà finito, ricresceranno i prati a cancellare la memoria di ogni sacrificio, la morte sopraggiunge in ogni momento, inutile come la guerra, inspiegabile come gli ordini che arrivano da qualche scrivania al caldo. Chi sopravvive non sta meglio perché “condannato a morire due volte”.
La macchina da presa, accompagnata dalla musica di Paolo Fresu, si è soffermata effettivamente sull’Altopiano di Asiago, durante un gelido inverno. In Valgiardini, a quota 1.100 metri sono state girate le scene all’interno della trincea, mentre per gli esterni si è scelta la Località Dosso Di Sopra Val Formica - Cima Larici, a quota 1.800 metri.
Siamo sul finire della grande guerra, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani di Asiago. In una trincea, un gruppo di soldati vive nella paura alternando lunghe attese a fragori improvvisi. La trincea nemica è a pochi metri, "così vicina che pare di udire il loro respiro". Il paesaggio di montagna notturno è rischiarato da una fitta coltre di neve.
In luoghi dove, quando tutto sarà finito, ricresceranno i prati a cancellare la memoria di ogni sacrificio, la morte sopraggiunge in ogni momento, inutile come la guerra, inspiegabile come gli ordini che arrivano da qualche scrivania al caldo. Chi sopravvive non sta meglio perché “condannato a morire due volte”.
La macchina da presa, accompagnata dalla musica di Paolo Fresu, si è soffermata effettivamente sull’Altopiano di Asiago, durante un gelido inverno. In Valgiardini, a quota 1.100 metri sono state girate le scene all’interno della trincea, mentre per gli esterni si è scelta la Località Dosso Di Sopra Val Formica - Cima Larici, a quota 1.800 metri.
Cinemaundici, Ipotesi Cinema, Rai Cinema
Nastro d'argento 2015: Migliore produttore a Luigi Musini (Cinemaundici), Elisabetta Olmi (Ipotesi Cinema) con Rai Cinema / Globo d'oro 2015: Gran Premio della stampa estera a Ermanno Olmi / Ciak d'oro 2015: Migliore fotografia a Fabio Olmi - Miglior colonna sonora a Paolo Fresu - Migliore produttore a Luigi Musini (Cinemaundici), Elisabetta Olmi (Ipotesi Cinema) con Rai Cinema / BIF&ST Bari Film Festival 2015: Premio Franco Cristaldi Miglior produttore a Luigi Musini - Premio Ennio Morricone Migliori musiche a Paolo Fresu - Premio Dante Ferretti Miglior scenografo a Giuseppe Pirrotta
Una delle tante notti in un avamposto d’alta quota sul fronte Nord-Est: nel 1917 un gruppo di soldati tenta di sopravvivere alla guerra di trincea contro il nemico austriaco.