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EFF: Verso un settore audiovisivo climaticamente neutro

14-02-2022

La necessità di un approccio comune a livello europeo per limitare le emissioni di Co2, la raccolta e messa a sistema delle migliori esperienze dell’industria da parte dell’industria cinematografica e la necessità di “misurare” l’impatto sull’ambiente delle produzioni. Sono queste le principali risultanze del Forum: Towards a climate-neutral audiovisual sector organizzato da Creative Europe MEDIA nell’ambito dell’European Film Forum, tra le iniziative della Berlinale 2022.

A dicembre 2020 la Commissione europea ha adottato un Media and Audiovisual Action Plan, con lo scopo di supportare la ripresa e la trasformazione dei settori dei media e dell’audiovisivo. Il Piano di azione proponeva 10 iniziative, tra cui la n. 6 “Verso un settore audiovisivo climaticamente neutro”.

Dalla discussione, moderata da AC Coppens fondatore di The Catalysts (Germania), è emerso che mentre la misurazione delle emissioni di Co2 e l’introduzione di standard per una produzione ecologica sono il punto focale di molte iniziative pubbliche e private, la mancanza di coordinamento è un fattore limitante quando vengono coinvolte coproduzioni e iniziative di cooperazione transfrontaliera.

Come ha spiegato Lucia Recalde - Head of Unit Audiovisual Industry & Media Support Programmes, la Commissione europea si è resa promotrice delle discussioni che, a partire dallo scorso giugno, hanno coinvolto un gruppo di lavoro incaricato di sviluppare una metodologia comune per la misurazione delle emissioni di Co2 nel settore audiovisivo. Obiettivo della Commissione è promuovere le coproduzioni, imparare dalle migliori pratiche già esistenti e aggiornare le metodologie in maniera dinamica. E infatti l’approccio del gruppo di esperti nell’affrontare questa sfida è stato pragmatico, guidato dal comune desiderio di migliorare il mercato. È dunque necessario che i calcoli esistenti siano integrati in un metodo di misurazione condiviso e si concordi per una metodologia semplificata di misurazione delle emissioni di Co2. Si è tracciato il solco, secondo la Recalde, per continuare su questa strada di cambiamento, senza dimenticare che la priorità della Commissione è potenziare l’industria lavorando assieme.

Al webinar hanno partecipato alcuni esperti del gruppo di lavoro – Maximilian Höhnle, Producer & Green Consultant (Germania), Roser Canela Mas International Manager, BAFTA albert (Spagna), Luz Molina Head of European Green Screen Project (Interreg Europe) Promálaga (Spagna) – che concordano sulla necessità di un approccio comune che parta dalle esperienze locali. È necessario dunque lavorare ad un database a livello europeo. Luz Molina ha aggiunto che sebbene i dati siano importanti, non bisogna perdere mai il focus sulla qualità, fondamentale per capire quali sono i punti chiave per ridurre le emissioni.

Philip Gassmann, Director & Producer, Green Film Production Expert (Germania) ha parlato dell’estensione degli standard ecologici minimi esistenti in Germania anche al sistema dei media e di come le misurazioni siano necessarie per riuscire a comparare i dati.

Un European Co2 calcolator permette di avere una comparazione dei dati sulla Co2, con parametri identici a livello interazionale che si sommano a quelli specifici di ciascuno stato. Una metodologia che si concentri su un numero limitato di parametri, utilizzando le stesse fonti di dati per garantire la comparabilità e che funga da lingua franca tra i diversi sistemi di misurazione e porti ad una transizione verso i migliori standard del settore.

Gli esponenti dell’industria presenti al panel – Fiona Ball, Bigger Picture Group Director (Responsible Business, Sustainability and Social Impact for Sky Group, UK), Alexandra Lebret, Managing Director European Producers Club (Francia), Tomasz Morawski, Produttore di Haka Films (Polonia) – auspicano il raggiungimento a breve termine di un approccio comune ed una ulteriore riduzione degli sprechi e dunque dei costi, come ad esempio quelli che comporta l’utilizzo di un generatore di corrente.

Il lavoro va avanti, ha concluso Martin Dawson, Deputy Head of Unit Audiovisual Industry and MEDIA Support Programmes European Commission. Riassumendo le tutte le risultanze del panel, ha ribadito la necessità di arrivare ad uno standard comune in Europa. Questo approccio deve attraversare l’industria nel suo insieme, dalle piccole aziende alle compagnie maggiori. La misurazione è fondamentale per raggiungere questo ambizioso risultato e per identificare e analizzare cosa è necessario cambiare nelle produzioni.

(Mo.Sa)