“Tra il 2021 e il 2022 abbiamo sostenuto 40 produzioni, di cui 12 con finanziamento da Film Fund, 3 da fondo ospitalità e 24 con supporto logistico, per un totale di ricadute sul territorio nel biennio 2021-2022 di circa 3.860.000 euro a fronte di 919.000 euro erogati (899.000 euro da FF e 20.000 euro da fondo ospitalità)” è questo l’incredibile biglietto da visita con cui il direttore di Film Commission Vallée d’Aoste Alessandra Miletto ha presentato per la sua piccola regione dai grandi risultati.
Nonostante venga spesso scelta per riprese ad alta quota, la Valle d’Aosta si presenta come estremamente “cinema friendly” capace di attrarre produzioni di grande impatto come Le otto montagne, premio della giuria a Cannes 2022, o la serie Rocco Schiavone con Marco Giallini, senza dimenticare blockbuster internazionali come The Avengers – Age of Ultron, che ha trasformato il suggestivo Forte di Bard nella base segreta dell’HYDRA (location), o l’adrenalinico Point Break (location).
Le parole d’ordine sono velocità, efficienza e assistenza continua. Velocità per il nostro Film Fund che è a sportello: si può applicare nei primi dieci giorni di ogni mese e gli esiti si conoscono nel giro di poche settimane. La stessa velocità si ritrova delle procedure e nell’ottenimento di permessi e autorizzazioni; la Valle d’Aosta è una piccola regione (la più piccola d’Italia) molto “cinema friendly” in cui tutto è “vicino” e attraverso una rete di collaborazioni che abbiamo creato con i comuni e gli enti del territorio moltissimi passaggi burocratici sono già superati grazie ai protocolli sottoscritti.
Ogni produzione che sceglie di girare in Valle d’Aosta sa inoltre di poter contare su un’assistenza costante sin dalle prime fasi di preparazione, a partire dal location scouting per il quale abbiamo a disposizione un fondo ospitalità che include anche l’assistenza di un nostro location manager. Last but not least, in Valle d’Aosta le location di proprietà della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali (Castelli e monumenti) possono essere utilizzate a titolo gratuito.
Oltre all’ovvia risposta riguardo alla bellezza del territorio, che presenta panorami alpini mozzafiato e villaggi che mantengono ancora il loro aspetto autentico, come è possibile ammirare in Le Otto Montagne (qui tutte le location), ma anche mille angoli di storia – Aosta è la seconda città italiana dopo Roma per numero di monumenti d’epoca romana – e una varietà di location davvero stupefacente, credo che le produzioni che hanno lavorato qui siano state colpite dalla cura e dall’attenzione che dedichiamo loro e dall’efficienza ed efficacia del nostro lavoro. Tant’è che molti tornano a girare nuovi progetti.
Meno di quanto si possa pensare: abbiamo spesso organizzato riprese ad altissima quota, anche per più settimane di shooting direttamente sui ghiacciai: per la coproduzione internazionale Broad Peak la troupe è rimasta per oltre un mese al Rifugio Torino per effettuare le riprese sul massiccio del Monte Bianco, a quasi 4.000 metri. Per Le Otto Montagne si è spaziati dai 3.000 metri del Rifugio Mezzalama e del Ghiacciaio di Verra, passando per i 2.000 metri dei Laghi di Frudière o della baita a Merendioux. Questo grazie alla conformazione delle nostre montagne, alla costante collaborazione da parte delle società degli impianti a fune, alla presenza imprescindibile delle Guide Alpine tra cui ormai si è formato un gruppo con specifiche competenze per i lavori sul set, professionisti in grado di garantire la sicurezza del set e della troupe ma anche di prendere parte alle riprese come controfigure e stunt e di assistere la produzione per tutte le questioni logistiche legate alle riprese in alta montagna.
Non ultimo, a semplificare le cose, un efficiente sistema di trasporto su mezzi fuoristrada e per i trasporti più complessi è garantito l'utilizzo degli elicotteri.
Una delle location più sorprendenti è sicuramente la Skyway, la funivia che sale fino ai 3.466m di Punta Helbronner, da dove sembra di poter toccare con un dito le vette circostanti, primo tra tutti il Monte Bianco. Una struttura avveniristica che è stata scelta da Kinsgman The Golden Circle per una delle scene più spettacolari, per ambientare una intera puntata della quinta stagione della serie Rocco Schiavone (qui tutte le location) e che ha visto la troupe del film polacco Broad Peak soggiornare ai 3.375m del Rifugio Torino per oltre un mese di riprese sul ghiacciaio del Gigante che ha “interpretato” l’Himalaya. Abbiamo l’alta montagna davvero a portata di mano.
Un’altra location interessante è la casa di vacanza di Pietro in Le Otto Montagne: in realtà si tratta della vecchia scuola di Graines, trasformata in piccolo museo di storia locale dalla Consorteria del villaggio. Grazie al contributo dato dalla produzione che ha anche restaurato parzialmente l’edificio, la scuola subirà interventi di miglioria e ampliamento del museo, che così arricchito potrà essere messo a disposizione dei visitatori.
Abbiamo un paio di importanti produzioni in cantiere, ma al momento non possiamo ancora parlarne…
Riguardo alle nuove attività di Film Commission continuiamo a portare avanti un progetto di professionalizzazione e internazionalizzazione degli autori e dei produttori locali che ogni anno si concretizza in diverse iniziative, abbiamo in programma un momento industry e di formazione in autunno e abbiamo ora in corso le riprese dei progetti di cortometraggio vincitori del concorso “Séquences et Conséquences” premiati con un contributo in denaro per la realizzazione dei film e un percorso di mentoringsia per la fase di sviluppo dei progetti che per la fase di riprese.
La formazione è un asset fondamentale per noi, e per questo continuano le collaborazioni con i festival del territorio e con AIACE VdA con cui organizziamo workshop e laboratori; per quest’anno ci stiamo concentrando sulle maestranze, avremo un laboratorio per fonici e pensiamo a una iniziativa anche per i location manager, in autunno. Non trascuriamo neanche la fase creativa quindi dedichiamo momenti di formazione anche per autori e registi e con AIACE abbiamo lavorato sulle scuole con un progetto di formazione sulla critica cinematografica.
(Monica Sardelli)