Venerdì 4 luglio 1952 il celebre alpinista Hermann Buhl parte in bicicletta da Innsbruck risale la valle dell’Inn, dopo 150 km arriva alla base della parete nord-est del Pizzo Badile, monte della val Bregaglia al confine tra l'Italia e la Svizzera, la sale in solitaria attraverso la via Cassin, scende, riprende la bicicletta e torna verso casa, per essere al lavoro il lunedì mattina. Un’impresa celebre, raccontata in poche pagine nel libro autobiografico È buio sul ghiacciaio.
Quasi 70 anni dopo, nell’estate del 2021, Maurizio Panseri e Marco Cardullo ripercorrono lo stesso itinerario ciclistico e alpinistico tra Italia, Svizzera e Austria e lo raccontano nel film La bicicletta e il Badile, dello stesso Panseri e Alberto Valtellina, che lo ha anche prodotto. Durante il viaggio – partito da Alzano Lombardo presso Bergamo per giungere alla cima del Badile attraverso la via Cassin e poi la discesa nella valle dell’Inn, dopo la salita al passo Maloja, per chiudere il giro ad anello a Tirano – i due protagonisti incontrano persone e le loro storie di montagna, ma anche spunti visivi che portano a meditare sul cambiamento: la grande frana causata dal crollo della parete nord del Cengalo e la devastazione della Val Bondasca, il ritiro incessante dei ghiacciai nel gruppo del Bernina e dell’Ortles-Cevedale, la tragica frana della Val Pola.
Il film sarà in sala da martedì 17 maggio.
(Mo.Sa.)