Il regista scozzese-irlandese Mark Cousins, noto soprattutto per la monumentale e apprezzata The Story of Film: An Odyssey, ha accettato l’invito di Palomar DOC a realizzare in Italia il suo nuovo documentario. A cento anni dall’ottobre 1922 il film Marcia su Roma partirà dalle immagini e i documenti dell’epoca per raccontare le radici del fascismo con un punto di vista originale e quanto mai attuale. Mark Cousins, in questi giorni a Roma, tornerà sui luoghi di quelle drammatiche giornate, analizzando il fascismo come fenomeno di propaganda e di esaltazione della mascolinità. Marcia su Roma sarà il primo film internazionale prodotto da Palomar DOC, la divisione del gruppo Palomar creata nel 2020 per lo sviluppo e la produzione dei documentari.
"L'Italia – afferma il regista Mark Cousins - è il paese che mi ha maggiormente ispirato a livello visivo, sono quindi entusiasta di fare un film sulla cultura delle immagini proprio in Italia. Il documentario parla di quanto esse possano essere orribili, al servizio di prepotenti e assassini. E mostra quanto sia forte l’eco del fascismo oggi. Ma rivela anche la grandezza del cinema quando viene usato in modo fantasioso e con un cuore aperto".
Il documentario parte dal film A Noi di Umberto Paradisi, prodotto nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulla Marcia su Roma. Tony Saccucci, storico italiano ideatore e coautore della sceneggiatura, ha condotto per anni accurate ricerche incrociando il film di Paradisi con altre fonti dell’epoca e arrivando a rivelare particolari del film che ci fanno leggere la storia di quelle drammatiche giornate in modo del tutto nuovo. Ovviamente molte immagini sono ampiamente manipolate, ma alcune scene di pura fiction rivelano tutta la potenza di una grande operazione di propaganda e di esaltazione della mascolinità, un codice ancora oggi purtroppo riproposto da diversi leader antidemocratici.
A condurci nella narrazione è Anna, interpretata da Alba Rohrwacher, una donna della classe operaia che incarna il sentimento della gente comune, dapprima esaltata sostenitrice del regime fascista e poi disillusa e critica.
Nicola Serra, CEO di Palomar, commenta: “Rileggere la storia attraverso il filtro della contemporaneità è l’unico esercizio per trarre insegnamenti profondi. Il lavoro di Mark e Tony ha questa traiettoria che ci ha appassionato da subito”.
(Car.Di)