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Addio a Monica Vitti: con la sua arte il cinema italiano è diventato più ricco

02-02-2022

Il cinema italiano perde un altro pezzo della sua storia. Ci ha lasciati oggi Monica Vitti, al secolo Maria Luisa Ceciarelli. A darne l’annuncio su twitter Water Veltroni, che raccoglie la richiesta del compagno dell’attrice, Roberto Russo, di comunicarne la scomparsa.

Romana, classe 1931, aveva compiuto 90 anni lo scorso 3 novembre ed era assente dalle scene, a causa della sua malattia, dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Amante del teatro, si diploma nel 1953 all'Accademia d'arte drammatica di Silvio d'Amico e da allora si afferma come attrice drammatica ma soprattutto come regina della commedia all’italiana.

La sua carriera cinematografica inizia nel 1954 dove partecipa (non accreditata) a Ridere! Ridere! Ridere! di Edoardo Anton. Da quel momento partecipa a quasi 60 film, una quindicina tra film tv e serie, partecipa a programmi radiofonici e televisivi.

L'avventura del 1960 è il film che dà inizio al sodalizio con Michelangelo Antonioni, che ne esalta le sue doti di interprete drammatica, e per il quale recita in diversi film tra cui Deserto Rosso, del 1964, mentre è con Monicelli e il suo La ragazza con la pistola (1968) che mostra al pubblico cinematografico la sua verve istrionica cimentandosi nella commedia.

Oltre a quelli citati, sono tantissimi i registi con cui lavora affermandosi anche a livello internazionale: Miklos Jacso, Luis Bunuel, André Cayatte, Dino Risi, Ettore Scola, Luigi Magni con La Tosca, Carlo di Palma con Qui comincia l’avventura dove interpreta una donna dallo spirito libero. Recita spesso in coppia con Alberto Sordi, specie nell’indimenticabile Polvere di stelle (diretto nel 1973 dallo stesso Sordi). Flirt, le fa vincere il premio come migliore attrice al Festival di Berlino nel 1983. Gillo Pontecorvo le consegna il Leone d’oro alla carriera nel 1995, ma all’attivo ha anche 5 David di Donatello, 12 Globi d'oro e 3 Nastri d'argento.

In televisione affianca Mina in Milleluci nel 1974 e partecipa a Domenica in nel 1993-94, si cimenta come scrittrice di due libri autobiografici e fa in tempo a firmare come regista il film Scandalo segreto del 1990. A teatro si ricordano, tra gli altri, La strana coppia e Prima pagina.

Tra i tanti messaggi di cordoglio, anche quello della Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, dell’Amministratore Delegato Nicola Maccanico, il CdA, i dirigenti e tutto il personale, che la ricordano con commozione e ammirazione. “Difficilmente gli schermi di tutto il mondo hanno avuto, hanno e avranno un’attrice di tanto grande talento, bellezza, intelligenza, modernità. Con la sua arte tutto il cinema italiano è diventato più ricco. Grazie a lei, la società italiana si è scoperta un po’ più emancipata, ironica, e finalmente contemporanea”.

(Monica Sardelli)