Condividi

Tax credit produzione: i nuovi decreti che rafforzano e semplificano l’accesso agli incentivi fiscali

12-04-2021

È boom di set in Italia: nonostante le difficoltà, l’industria italiana del cinema e audiovisivo sta mostrando grande resilienza e, data l’alta richiesta di prodotti audiovisivi per i canali streaming, molte produzioni nazionali e internazionali hanno scelto di girare nella nostra penisola. Merito dei rigidi protocolli anti-contagio e delle misure economiche messe in campo per risollevare il settore, pari ad oggi a circa 300 milioni di euro a sostegno di tutta la filiera. Una buona notizia giunge dall’ultima Legge Finanziaria che ha incrementato il Fondo ordinario per il cinema e l’audiovisivo portandolo dai 400 milioni base a 640 milioni di euro per l’anno 2021.

Lo strumento più robusto ed incisivo è rappresentato dai crediti di imposta, la cui dotazione originaria a favore delle produzioni cinematografiche e audiovisive, videogiochi inclusi (il cosiddetto “Tax credit interno”) è pari a 313 milioni (cui si aggiungeranno ulteriori risorse derivanti da residui dell’anno precedente).

Il decreto n. 70 del 4 febbraio 2021 del Ministero della Cultura di concerto con il Ministero dell’Economia ha introdotto novità importanti in materia di agevolazioni fiscali a sostegno della produzione. Il provvedimento – in attuazione della Legge di Bilancio 2021 – rende permanente l’innalzamento delle aliquote previsto in misura temporanea nel periodo emergenziale: sale dal 30% al 40% per le opere cinematografiche mentre per le opere audiovisive si prevede una semplificazione con una aliquota base del 30%, che in casi ben definiti può essere innalzata al 40% (nel precedente regime erano previste ben quattro distinte aliquote).

Un altro elemento di novità riguarda i limiti massimi annuali di credito; se prima erano fissati per impresa, ora si riferiscono all’opera e sono pari a 9 milioni di euro (senza distinzione tra tipologie di opere) elevabili a 18 milioni di euro in caso di risorse provenienti da Paesi al di fuori dell’Italia per almeno il 30% del costo complessivo.

Viene introdotto un tax credit ad hoc anche per le opere di ricerca e formazione in cui rientrano documentari di lungometraggio con costo inferiore a 1,5 milioni e i corti con costo inferiore a 200mila euro. Possono beneficiare degli incentivi fiscali anche i videoclip musicali.

Il nuovo decreto prevede inoltre la cessazione della procedura del piano di utilizzo del credito su più annualità che consentiva la prenotazione anticipata di risorse di fatto riducendo lo stanziamento a disposizione per le opere prodotte negli anni successivi. Si potrà così fare domanda di tax credit fino a esaurimento della cifra disponibile per l’anno in corso. Il costo eleggibile al credito d'imposta include le spese di post-produzione effettuate sul territorio italiano.

Novità assoluta è l’adeguamento alla difficile situazione in cui versa il comparto e il conseguente impegno di risorse a copertura delle spese per adempiere a quanto stabilito dai protocolli sanitari anti Covid-19, per i quali è previsto credito di imposta del 100%, fino a 400mila euro per opera. In caso di interruzione irreversibile dell'opera dovuta esclusivamente all'emergenza epidemiologica, verrà ugualmente riconosciuto il credito d'imposta sulla base dei costi eleggibili sostenuti e pagati fino al momento dell'interruzione.

Con un altro decreto, infine, il Ministero ha riformato la disciplina del tax credit relativa (tra gli altri) all’attrazione in Italia di investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo (il cosiddetto “Tax credit estero o internazionale” cui nel 2021 sono destinati circa 50 milioni di euro): anche in questo caso si dispone l’aumento della percentuale massima di credito di imposta assegnabile che passa dal 30% al 40% e l’obbligo, ai fini dell’ammissione al credito, di aver effettuato sul territorio italiano almeno un giorno di riprese ovvero di lavorazioni in caso di opere di animazione. Passi decisivi per rafforzare la competitività del nostro sistema audiovisivo in vista del post-pandemia (a cura di Maria Giuseppina Troccoli, Bruno Zambardino, Monica Sardelli).