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Avetrana, la serie: banalità e complessità del male. Su Disney+ dal 25 ottobre

19-10-2024

4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia - Sarah, Sabrina, Michele e Cosima – per la serie originale Disney+ Avetrana - Qui non è Hollywood, che racconta uno dei più noti casi di cronaca nera italiana, il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi. Un racconto a più voci, in anteprima alla festa di Roma e dal 25 ottobre su Disney+, diretto da Pippo Mezzapesa che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni.

“Il presupposto della serie è stato l’avvicinarci il più possibile all’umanità di questa storia - spiega il regista pugliese -. Abbiamo cercato di entrare nel profondo della vicenda, di farlo con grazia, rimanendo nei confini del verosimile. Rispettando le persone che questa vicenda racconta e l’imponente risonanza mediatica che la caratterizzò. Il rischio era approcciarsi in modo voyeuristico alla vicenda, mentre l’intento è sempre stato quello di andare oltre i personaggi che si sono inevitabilmente creati, per esplorare anche quelle fragilità personali che hanno, poi, portato a tutto questo".

Basata sul libro Sarah la ragazza di Avetrana, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni (Fandango Libri), la serie è prodotta da Matteo Rovere per Groenlandia, casa di produzione che già in passato aveva realizzato sulla vicenda la docu-serie La ragazza di Avetrana. A chiarire i rapporti con la famiglia Scazzi il produttore Rovere, che garantisce di aver comunicato continuamente con la famiglia, come era già successo anche per la precedente docu-serie. "Senza entrare troppo nello specifico, posso dire che all'interno della famiglia ci sono sensibilità diverse, e c’è chi ha avuto più e chi meno voglia di essere coinvolto in questo percorso".
"Non è compito del racconto cinematografico costruire un mondo in cui il male non esiste - aggiunge Rovere -. Non dobbiamo creare un rimosso con le nostre storie, ma dobbiamo scandagliale tutti i livelli della società, senza spaventarci. Come abbiamo fatto con questa serie, anche grazie alla presenza di Disney". 

Le location della serie

Al centro del racconto il paese di Avetrana, un piccolo centro a ridosso del mare, nella periferia pugliese. Lì il 26 agosto del 2010 scompare una giovane ragazza di 15 anni, Sarah. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. 

Gli esterni della serie sono stati girati interamente nella provincia di Taranto, a Marina di LizzanoTorre Ovo e Trullo di Mare, frazioni marine del Comune di Torricella, nei territori di Manduria San Pietro in BevagnaCampomarino di Maruggio e Sava. Nel Lazio, ad Ardea ed Aprilia sono state girate le scene ambientate a casa Misseri, ad Anzio quelle del pozzo in cui viene ritrovata la ragazza e le sequenze delle riprese negli studi televisivi.

Vanessa Scalera è Cosima Misseri. La trasformazione sul  set

Vanessa Scalera (Cosima Misseri) e Federica Pala (Sarah Scazzi) 

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, in scena con un pesante tuta prostetica per restituire l’imponente fisicità della donna. "Ho lavorato molto su quella fisicità - racconta - .Avere addosso quasi 20 chili non è facile, dentro c'è un corpo che urla, che ha un’altra età e delle movenze diverse. Sono partita da quello per interpretare il personaggio di Cosima che credo sia come un dado, che abbia avuto solo una faccia in luce. Abbiamo cercato di illuminare gli altri lati che non ha mai mostrato, di sprofondare in questa donna. Io provengo da quei luoghi, so quanto il corpo di donne che hanno trascorso tutta la loro vita in campagna possa cambiare. Cosima dimostrava più anni per la vita faticosa che ha avuto. Per la prima volta mi sono liberata e ho parlato il mio dialetto, uno dei viaggi interpretativi più visionari e ambiziosi che abbia fatto".

Giulia Perulli, al suo esordio, per impersonare Sabrina Misseri ha realmente assunto quella fisicità, ingrassando oltre venti chili: "Era necessaria questa trasformazione fisica interpretare quel personaggio. Mi è stata affiancata una nutrizionista e ho aggiunto 22 kg di peso, poi ho tagliato e tinto i capelli: è stata una trasformazione radicale. Ho guardato, poi, tutti i tanti video in cui compare per apprendere e percepire i dettagli fisici del personaggio. L'emotività del personaggio è uscita fuori per me dal convivere con questo corpo che non mi apparteneva ma che ho portato poi a casa anche fuori dal set ù per svariati mesi. Ha avuto modo così di sedimentare in me un’emotività totalmente diversa".

Giulia Perulli nei panni Sabrina Misseri

Tra gli altri componenti del cast Imma Villa, volto di Concetta Serrano, la madre di Sarah, ha lavorato sulla sottrazione “scavando nell’umano del dolore di questa donna. Un personaggio che non può esprimere molto ma trattenere, ho dovuto lavorare sull’assenza". Paolo De Vita, che interpreta Michele Misseri, sottolinea il "senso di responsabilità, di rispetto, il senso della tragedia sentito da tutti. L'impegno condiviso a essere il più onesti possibile nel progetto, cui abbiamo aderito con senso di amore e anche sofferenza”.  

L’imponente risonanza mediatica che caratterizzò il caso, con i media che a lungo assediarono Avetrana, è rappresentato dal personaggio interpretato da Anna Ferzetti, la giornalista Daniela: "Abbiamo cercato di fare uscire il lato della giornalista arrivista, ma anche il suo essere donna. Lei è anche la prima che fa comincia a fare dei passi indietro. Rappresenta un occhio esterno alla vicenda, quello che eravamo noi tutti all’epoca, con le varie domande che ci siamo fatti".

Tra gli altri componenti del cast Federica Pala è la piccola Sarah Scazzi; Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

Avetrana: le musiche di Marracash

“Sai che il male è banale/ è comprenderlo che è complesso”, si sente nelle musiche dei titoli di coda della serie. Sono alcune strofe del brano “La Banalità del Male", di cui Marracash è autore e interprete, e che è nato dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz che ne ha creato la musica.

 

(Carmen Diotaiuti)

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