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Il turismo culturale e creativo al centro della trasformazione del settore

26-11-2018 Tempo di lettura: 2 minuti

Quali cambiamenti hanno investito il settore turistico a seguito della rivoluzione digitale? Quali rischi e opportunità vanno valutate e integrate nelle politiche pubbliche? Se ne è parlato al convegno Dal locale al globale: innovazioni, tendenze e strategie nel turismo alla presenza di Bernabò Bocca (Presidente Federalberghi), Stefano Fiori (Unindustria), Armando Peres (Presidente Comitato Turismo - OCSE) e Pietro Antonio Valentino (Vice Presidente Economia della Cultura).

Il ruolo del turismo per l’economia globale è particolarmente rilevante, se si pensa che attualmente, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), a spostarsi nel mondo sono 1,2 miliardi di viaggiatori, che saranno addirittura 2 miliardi entro il 2030, con una crescita annua del 4%. L’esigenza di individuare le nuove dinamiche del turismo e le relative problematiche, per vederle al più presto tramutate in buone pratiche e soluzioni efficaci è particolarmente sentita anche nel nostro paese, che nel 2017 si conferma quinta destinazione mondiale e genera, secondo il Rapporto dell’Associazione Civita L’arte di produrre Arte. Competitività e innovazione nella Cultura e nel Turismo circa 186 miliardi di euro l’l’11,1% del Pil e 2,8 milioni posti di lavoro.

Il settore turistico nel suo complesso deve però tener testa a nuove sfide: dall'elevata competitività, all'introduzione di nuove strategie che tematizzino e incrementino l’attrattività dei territori, fino alla più recente necessità di regolamentare i nuovi servizi di booking online. Si evidenziano trasformazioni importanti anche nel campo del turismo culturale, che grazie alle nuove tecnologie e alla sharing economy, vede ridefinire i ruoli e le esperienze turistiche, fino ad arrivare a parlare di “turismo creativo”. I nuovi fruitori possono dunque essere attratti dalle più comuni attività culturali, ma anche dalle specificità di un territorio (la moda, il design, l’artigianato e l’enogastronomia) o dalla suggestione evocata dalle opere audiovisive, generando quel fenomeno ormai noto come cineturismo.