La civiltà etrusca, sviluppatasi dal IX secolo a.C. e vissuta fino al I secolo a.C. principalmente a cavallo tra le attuali regioni Toscana, Umbria, Lazio, ha avuto un’enorme influenza nella cultura dell’Antica Roma. Diventando oggetto di un lungo processo di assimilazione culturale, non di certo privo di momenti critici e attriti, la civiltà etrusca nel tempo ha contribuito a gettare solide fondamenta per quella romana. Visitare alcune delle principali città-stato etrusche, oggi, significa quindi risalire alle origini stesse dell’Antica Roma e al tempo stesso scoprirne una dimensione nuova. E quale modo migliore per seguire le tracce degli etruschi, passando anche per i numerosi siti archeologici arrivati fino a noi, che percorrendo la via tracciata da Mi Rasna: Io sono Etrusco? Mi Rasna è un videogioco strategico/gestionale che mette nei panni di un lucumone, un magistrato locale, alla guida di una delle dodici città-stato della civiltà etrusca. Il gioco è stato sviluppato coinvolgendo numerosissimi musei archeologici di Umbria, Toscana e Lazio, e si pone nell’ottica di valorizzare il territorio e il ricco patrimonio storico-archeologico etrusco anche tramite quiz a tema e informazioni “enciclopediche” date a chi gioca. Seguiamo allora il percorso tracciato da Mi Rasna attraverso l’Italia etrusca, e in particolare lungo la costa Mediterranea che va dal Lazio alla Toscana.
Stampa itinerarioPartiamo poco più a nord di Roma, verso la costa, da Cerveteri. A nord-ovest della città è a oggi conservata la Necropoli della Banditaccia. Ci si arriva passando per la Via degli Inferi, antica strada scavata nel tufo, che la collegava alle antiche mura di Caere: un luogo adesso profondamente suggestivo. La necropoli, che si estende per circa 400 ettari, è sita su una suggestiva altura tufacea. Le migliaia di sepolture sono databili a vari periodi della civiltà etrusca, dal più remoto villanoviano al più recente ellenistico, e sono a oggi visitabili. È proprio da questa necropoli che viene il Sarcofago degli Sposi, oggi custodito al museo di Villa Giulia a Roma: un oggetto tanto prezioso e celebre da essersi meritato una comparsata anche nell’avventuroso Uncharted 4.
Si passa poi, procedendo senza allontanarsi dalla costa, per Tarquinia. La città è oggi un mix di tempi diversi: vi si incontrano mura medievali, castelli, chiese, alte torri. Nei pressi è conservata la più estesa necropoli del Mediterraneo, patrimonio dell’Unesco dal 2004, in cui si possono osservare i preziosi affreschi dedicati ai defunti all’interno delle loro camere funerarie. Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia conserva anche un’altra grande opera, proveniente dall’Ara della Regina: i Cavalli Alati. Già che siamo in zona, come non fermarsi poi per il centro storico della città: qua i numerosi edifici religiosi, tra cui quella di Santa Maria in Castello (eletta a cattedrale fino al 1435), raccontano tra influenze pisane, arabe, meridionali e settentrionali una storia lunga secoli e secoli; stessa storia che riecheggia anche per le robuste torri che un tempo proteggevano il centro abitato, tra cui torre Barucci e quella dedicata a Matilde di Canossa, a pianta circolare.
Proseguiamo ora verso il mare: qua, il bellissimo comune di Castiglione della Pescaia, arroccato sulla costa, è molto vicino a Vetulonia, frazione abitata che ospita resti di necropoli, mura, e varie tombe monumentali. Anche qui, vale la pena prendersi una pausa dalla civiltà etrusca per respirare anche altri periodi storici: il castello e il porto, che ebbero una certa importanza tra il Settecento e l’Ottocento, sono oggi luogo di villeggiatura e turismo, tra ristoranti e locali che scendono verso il mare e il porto, troneggiati invece da due diverse cinte murarie, torri, e edifici storici man mano che si sale verso il castello. L’area urbana del borgo ospita anche la Villa Romana delle Paduline, datata dal II secolo a.C. al II d.C., in cui sono stati rinvenuti preziosi reperti (tra cui un busto di Adriano ottimamente conservato, ora sito al Museo della Maremma di Grosseto). Per i più fortunati che visiteranno il luogo nel periodo giusto, si segnalano due diverse tradizioni affascinanti: il palio marinaro, che vede barche a remi con equipaggi di cinque affrontare una gara sul mare; e la corsa dei ciuchi di Vetulonia, in cui si sfidano le quattro contrade del paese.
Il nostro viaggio finisce a Populonia, frazione di Piombino in provincia di Livorno. Anticamente, era uno dei più importanti centri etruschi e romani. A oggi il suo parco archeologico ospita i resti di una necropoli e in città sono ancora visibili i resti delle mura etrusche e di alcuni edifici romani. Populonia deve la sua antica fortuna alla posizione geografica: vicina al Campigliese e all’isola d’Elba, divenne ben presto un centro importantissimo per la metallurgia di bronzo e ferro – in quanto lucumoni, in Mi Rasna ci si occupa proprio di amministrare la raccolta, il trattamento e lo scambio dei preziosi materiali. Dopo un giro per il centro abitato non si può che visitare, poco distante in prossimità di Monte Tondo, il Monastero di San Quirico, complesso benedettino in attività fino alla fine del Cinquecento e oggetto di scavi e recupero negli ultimi anni.
Il nostro giro è tutt’altro che finito: Mi Rasna dà la possibilità di amministrare anche altre città-stato della dodecapoli etrusca: passando da Volterra, potremmo discendere dall’entroterra e fermarci ad Arezzo, Cortona, Perugia, Chiusi. L'eredità degli Etruschi non attende altro che essere scoperta.