Princess, il secondo lungometraggio di Roberto De Paolis, è un racconto di formazione in cui la protagonista è una diciannovenne che cerca di resistere alla ferocia del mondo.
La ragazza è costretta a prostituirsi in un luogo ai margini, ma non troppo lontano da Roma, la pineta di Ostia. Il racconto della vita ai bordi delle strade avviene attraverso la prospettiva di chi realmente lo ha vissuto ed è scaturito dal confronto diretto con le tematiche raccontate.
Princess, il secondo lungometraggio di Roberto De Paolis, è un racconto di formazione in cui la protagonista è una diciannovenne che cerca di resistere alla ferocia del mondo.
La ragazza è costretta a prostituirsi in un luogo ai margini, ma non troppo lontano da Roma, la pineta di Ostia. Il racconto della vita ai bordi delle strade avviene attraverso la prospettiva di chi realmente lo ha vissuto ed è scaturito dal confronto diretto con le tematiche raccontate.
Princess è una giovane clandestina nigeriana che vende il suo corpo ai margini di una grande città. Come un’amazzone a caccia, protetta dalle sue amiche, si muove in una pineta che si estende fino al mare, un bosco incantato in cui trovare rifugio, nascondersi dalla vita e guadagnarsi il pane quotidiano. Per sopravvivere, Princess deve ogni giorno schivare pericoli e sentimenti, fiutare l’odore dei soldi e raggirare i clienti. La sua vita è un susseguirsi di giorni sempre uguali, uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Finchè un giorno, spinta da una forza interiore a rompere le catene del cinismo e dello sfruttamento, litiga con le amiche con cui condivide la strada e incontra un uomo che vuole salvarla. Prima, però, dovrà salvarsi da sola.