Il regista statunitense di origini italiane Abel Ferrara narra la storia di Padre Pio (interpretato da Shia LaBeouf) partendo dalle atmosfere di alcuni luoghi direttamente coinvolti nelle vicende del Santo e dalle cui atmosfere egli stesso è rimasto colpito.
Principale ambientazione è Monte Sant’Angelo, la Città dei due Siti UNESCO sul Gargano, dove vengono rievocati alcuni episodi avvenuti nel 1920 a San Giovanni Rotondo: la prima vittoria socialista contadina repressa nel sangue e il contestuale arrivo in città di Padre Pio, giovane frate in piena crisi mistica che manifesta i primi miracoli e riceve le prime stimate.
Le riprese hanno riguardato principalmente il Monastero di San Marco La Catola e l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, dove gli stessi frati cappuccini, come omaggio a Padre Pio, hanno partecipato attivamente alla realizzazione del film. Tra gli altri luoghi scelti dalla produzione: le case a schiera bianche del centro storico, il rione Junno, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, le vie adiacenti al Santuario di San Michele Arcangelo e la cosiddetta “scala santa” che un tempo i pellegrini risalivano con le ginocchia in segno di penitenza.
Il regista statunitense di origini italiane Abel Ferrara narra la storia di Padre Pio (interpretato da Shia LaBeouf) partendo dalle atmosfere di alcuni luoghi direttamente coinvolti nelle vicende del Santo e dalle cui atmosfere egli stesso è rimasto colpito.
Principale ambientazione è Monte Sant’Angelo, la Città dei due Siti UNESCO sul Gargano, dove vengono rievocati alcuni episodi avvenuti nel 1920 a San Giovanni Rotondo: la prima vittoria socialista contadina repressa nel sangue e il contestuale arrivo in città di Padre Pio, giovane frate in piena crisi mistica che manifesta i primi miracoli e riceve le prime stimate.
Le riprese hanno riguardato principalmente il Monastero di San Marco La Catola e l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, dove gli stessi frati cappuccini, come omaggio a Padre Pio, hanno partecipato attivamente alla realizzazione del film. Tra gli altri luoghi scelti dalla produzione: le case a schiera bianche del centro storico, il rione Junno, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, le vie adiacenti al Santuario di San Michele Arcangelo e la cosiddetta “scala santa” che un tempo i pellegrini risalivano con le ginocchia in segno di penitenza.
Maze Pictures, Interlinea Film, Rimsky Productions
È la fine della prima guerra mondiale e i giovani soldati italiani tornano a San Giovanni Rotondo, terra di povertà, storicamente violenta, sulla quale la Chiesa e i ricchi proprietari terrieri esercitano un dominio incontrastato. Le famiglie sono disperate, gli uomini distrutti ma vittoriosi. Arriva anche Padre Pio, in uno sperduto convento di cappuccini, per iniziare il suo ministero, evocando un’aura carismatica, santità e visioni epiche di Gesù, Maria e del Diavolo. La vigilia delle prime elezioni libere in Italia fa da premessa a un massacro sia reale sia metaforico, un evento apocalittico che cambierà il corso del mondo.