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Il cinema è green e a chilometro zero

29-07-2021 Tempo di lettura: 1 minuto

La crisi pandemica ha accelerato un processo già in corso da anni verso una maggiore sensibilità ecologica, che si declina in vari ambiti del quotidiano ma anche nel cinema, volto ad adottare pratiche ecosostenibili come utilizzo di risorse locali, riduzioni delle emissioni e raccolta differenziata durante le fasi di ripresa.

È notizia recente che il protocollo Green Film ideato e promosso da Trentino Film Commission come strumento condiviso e come standard di riferimento per incentivare la sostenibilità ambientale sui set sia stato riconosciuto da Italian Film Commissions. Sono già diverse le produzioni che hanno mostrato una sensibilità ecologica nel girare le proprie opere in Trentino. Ultima in ordine di tempo, Il Divin Codino, di Letizia Lamartire, film Netflix che racconta oltre 20 anni di carriera calcistica di Roberto Baggio realizzato in agosto e settembre 2020 tra Roma, Tivoli, Trento e Firenze adottando appunto il protocollo Green Film di Trentino FC.

Tra le altre produzioni premiate ricordiamo la serie Sanctuary, i film Ride (2018) di Jacopo Rondinelli, Restiamo Amici (2019) di Antonello Grimaldi, Il testimone invisibile (2018) di Stefano Mordini o Menocchio (2018) di Alberto Fasulo, tutti girati nel territorio di Trento.

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