Condividi

Tax credit internazionale: cosa cambia?

30-08-2024

L’impianto normativo relativo agli aiuti al settore di cinema e audiovisivo in Italia è oggetto di una riforma che riguarda tutte le leve di finanziamento a partire dal tax credit che ne ha agevolato in modo deciso la crescita industriale. L’obiettivo è quello di rafforzare la qualità e la diversità culturale delle opere sostenute e accrescerne la diffusione anche a livello internazionale.

Nella cornice del Festival del Cinema di Venezia, l’Italian Pavilion – lo spazio incontri di Cinecittà-MiC – ospita in questi giorni una serie di panel volti a spiegare cosa cambia e cosa rimane invariato nel sistema di agevolazioni ministeriali.

Nell’incontro di oggi, il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e il Direttore generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli hanno confermato l’impianto generale decreto tax credit per l’attrazione degli investimenti esteri previsto dalla Legge Cinema e illustrato le principali novità introdotte.

Lucia Borgonzoni, ha sottolineato come quella del tax credit cosiddetto 'estero' sia “Una misura che rafforza l’immagine dell’Italia quale Paese capace di attrarre investitori esteri. Oltre che sull’alta professionalità delle nostre maestranze e sulla straordinaria bellezza delle location che offrono i nostri territori, le imprese internazionali ora potranno contare anche su questo nuovo strumento per venire ad investire in Italia”.

Nicola Borrelli, ha ricordato l’efficacia della misura nell’attrarre investimenti esteri: “L’impianto complessivo della misura resta inalterato. Abbiamo voluto introdurre alcune importanti novità che riguardano in particolare i costi relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e le disposizioni annesse in materia di trasparenza, ma anche il rispetto delle norme nell’ambito dei contratti collettivi tra associazioni e sindacati e quello delle regole contro le molestie nei luoghi di lavoro”.

DM Tax credit internazionale: disposizioni confermate

  • L’aliquota riconosciuta è pari al 40% del costo di produzione della singola opera speso sul territorio italiano; unicamente per i costi sopra la linea relativi a soggetti non europei, è stata prevista l’aliquota pari al 30%.
  • Il credito d’imposta spetta entro il limite massimo annuo, per ciascuna impresa o gruppo di imprese, di 20 milioni di euro, mentre non è previsto un limite massimo per opera.
  • In ogni caso, il credito d’imposta produzione nazionale, fruito dalla medesima impresa, non rileva ai fini del raggiungimento del limite di 20 milioni annui per impresa.
  • Le altre disposizioni relative ai costi eleggibili sostenuti sul territorio italiano non sono state modificate.
  • È confermata la cedibilità del credito di imposta.
  • Rimane fermo il termine di 180 giorni dalla conclusione delle attività entro cui deve essere presentata la richiesta definitiva.

DM Tax credit internazionale: le novità

  • I costi del personale e delle figure professionali disciplinati da contratti collettivi nazionali di lavoro sono eleggibili, per ciascun prestatore di lavoro, entro l’importo previsto nei contratti collettivi stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, incrementato fino ad un massimo del 20%.
  • È stato eliminato l’obbligo di effettuare almeno un giorno di riprese/lavorazioni sul territorio italiano (novità attesa da tempo dalle imprese di post produzione).
  • Il beneficio spetta a condizione che il costo eleggibile sia almeno pari a 250mila euro.
  • È stata inserita la possibilità per la DGCA di derogare, in presenza di determinate condizioni, al divieto per le imprese di produzione esecutiva e di post produzione di possedere quote di diritti sull’opera audiovisiva.
  • Prevista la non eleggibilità dei costi sostenuti sul territorio nazionale relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, fatto salvo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale riconducibile agli effetti speciali relativi alla voce “Attori principali” (la disposizione riguarda solo il produttore esecutivo italiano).
  • È stato inserito l’obbligo di comunicare le fasi di lavorazione dell’opera realizzate sul territorio nazionale per le quali è stata utilizzata l’intelligenza artificiale oltre all’obbligo di prevedere nei contratti tra le imprese di produzione esecutiva o le imprese di post produzione italiane con gli autori, interpreti ed esecutori dell’opera specifiche clausole che consentano di non assentire allo sfruttamento della propria opera/immagine/prestazione professionale da parte di sistemi di intelligenza artificiale.
  • I soggetti richiedenti devono operare nel rispetto del protocollo sulle norme contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro nel settore cine audiovisivo, sottoscritto tra le organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative.
  • È stato inserito l’obbligo di versamento del contributo per le spese di istruttoria.

(Mo.Sa.)