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Venezia 2023: sei i film italiani in concorso. De Angelis apre al posto di Guadagnino

28-08-2023 Tempo di lettura: 8 minuti

Saranno sei i film italiani in gara per il Leone d’Oro durante l’80^ edizione del Festival del Cinema di Venezia che si terrà dal 30 agosto al 9 settembre 2023. Non sarà Challengers, il film di Luca Guadagnino precedentemente annunciato, ad aprire la kermesse diretta da Alberto Barbera a seguito delle decisioni assunte dalla produzione. Al suo posto Comandante di Edoardo De Angelis sarà proiettato il 30 agosto. Tutti gli altri film ci saranno rendendo l’impatto dello sciopero in corso negli Stati Uniti piuttosto “modesto”. Un Festival, che, ha assicurato il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, è proiettato verso il futuro. La madrina della Mostra sarà Caterina Murino.

‘Comandante’ di Edoardo De Angelis aprirà la Mostra del Cinema di Venezia

L’edizione 2023, caratterizzata dallo sciopero degli attori e sceneggiatori di Hollywood, sarà aperta da Comandante di Edoardo De Angelis che avrà come protagonista Pierfrancesco Favino. Girato tra Taranto e Roma, il film è prodotto da Indigo Film, O' Groove, Tramp Limited, VGroove, Wise, Beside Productions, Rai Cinema. La trama ricostruisce l'avventurosa vicenda del comandante Salvatore Todaro, leggendario eroe dei mari durante la seconda guerra mondiale. L'ambientazione principale del film è il sommergibile Cappellini della Regia Marina del 1940, ricostruito in ogni dettaglio utilizzando i progetti – per lo più materiali fotografici – trovati nell'Ufficio Storico della Marina Militare. La sua realizzazione, in collaborazione con Cinecittà, ha coinvolto più di 100 professionisti fra ingegneri, costruttori e artigiani. I lavori, iniziati il 23 maggio 2022, sono durati 8 mesi e si sono conclusi a fine ottobre 2022 con il varo all’interno del bacino dell’arsenale della Marina Militare.

Backstage di Comandante

‘Io Capitano’ di Matteo Garrone l’Odissea di due giovani per raggiungere Marsala

Io Capitano di Matteo Garrone racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere l'Europa. Un'Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. Il film è una produzione Archimede con Rai Cinema e Tarantula, con Pathé, Logical Content Ventures con il supporto del Ministero della Cultura, con la partecipazione di Canal+, Ciné+ in coproduzione con RTBF (Belgian Television), Voo-Be TV e Proximus. Nel cast Seydou Sarr, Moustapha Fall, Ibrahima Gueye. Girato in Senegal e Marocco, ha Marsala come unica località italiana per le riprese in esterni.

Io Capitano di Matteo Garrone

I fasti di Cinecittà e la Hollywood sul Tevere in ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, prodotto da Wildside, Fremantle, Cinecittà, FilmNation Entertainment e Rai Cinema, è ambientato negli anni Cinquanta, durante i fasti della cosiddetta “Hollywood sul Tevere”, e racconta la storia di un’aspirante attrice, interpretata da Rebecca Antonaci, che trascorre negli studios una notte memorabile, che la farà maturare come donna. Nel film la giovane attrice italiana Rebecca Antonaci è affiancata da un cast internazionale: Lily James nel ruolo della nevrotica star di Hollywood Josephine, a un punto di svolta nella carriera; Joe Keery nei panni di un attore emergente; Willem Dafoe in quelli di un gallerista americano; e infine Rachel Sennott nel ruolo di una regina egiziana.

Gran parte delle riprese si sono svolte proprio negli Studi di Cinecittà, dove sono stati ricostruiti diversi set esterni, oltre ad alcune scene girate nel centro di Roma, tra piazza di Spagna e Villa dei Quintili.

Finalmente l'alba di Saverio Costanzo

A Roma si insegue il mito di ‘Enea’, l’opera seconda di Pietro Castellitto

Enea di Pietro Castellitto, una produzione The Apartment, Frenesy, Vision Distribution, è la storia di un uomo che rincorre il mito che porta nel nome, Enea appunto, per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza. Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Roma è l’ambientazione senza tempo di questo film che ha nel cast oltre al regista anche Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Sergio Castellitto.

Enea di Pietro Castellitto

‘Lubo’ di Giorgio Diritti tra Piemonte e l’Alto Adige che sembra la Svizzera

Lubo di Giorgio Diritti, una produzione Italia-Svizzera prodotto da Indiana Production, Aranciafilm, Hugofilm Productions, Proxima Milano, Rai Cinema, ha nel cast l’attore tedesco Franz Rogowski, lo svizzero Christophe Sermet e Valentina Bellè.

Lubo è un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada e non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia.

Lubo di Giorgio Diritti

Il set di Lubo è stato ospitato per tre settimane in Val Pusteria (Alto Adige) nella gelida Malga Fane, a Valles, che nel film diventerà la località svizzera in cui presta il servizio militare il protagonista (Franz Rogowski), un villaggio alpino composto da un agglomerato di baite, fienili, una piccola chiesa e tre rifugi, immerso in un suggestivo paesaggio naturale montano. In Trentino, invece, sono state interessate alcune località tra cui Rovereto (corso Bettini).

La produzione ha girato anche in Piemonte, in particolare ad Aqui Terme, Arona, Ameno, Baveno, Cannero Riviera, Cannobio, Domodossola, Miasino, Orta San Giulio, Stresa e Verbania.

Stefano Sollima torna sulla Roma criminale con ‘Adagio’

Adagio di Stefano Sollima

Adagio di Stefano Sollima, girato a Roma, ha nel cast Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Marzio El Moety, Gianmarco Franchini, Francesco Di Leva, Lorenzo Adorni, Silvia Salvatori. Prodotto da The Apartment e AlterEgo, racconta di Manuel, un ragazzo di sedici anni che cerca di godersi la vita come può, mentre si prende cura dell’anziano padre. Vittima di un ricatto, va a una festa per scattare alcune foto a un misterioso individuo ma, sentendosi raggirato, decide di scappare. Si ritrova così inseguito dai ricattatori che si rivelano essere estremamente pericolosi e determinati a eliminare quello che ritengono uno scomodo testimone. Manuel capisce di essere invischiato in qualcosa che è più grande di lui e sarà costretto a chiedere protezione a due ex-criminali, vecchie conoscenze del padre.

(Monica Sardelli)