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‘Non morirò di fame’ il film di Umberto Spinazzola girato a Torino e dintorni

09-02-2023 Tempo di lettura: 3 minuti

Presentato a Casa Sanremo Non morirò di fame il nuovo film del torinese Umberto Spinazzola (regista di programmi cult come Masterchef Italia e Hell’s Kitchen) e interpretato da Michele Di Mauro.

Il film sarà al cinema dal 15 febbraio: il suo percorso distributivo inizierà a metà febbraio e comprenderà anche degli eventi organizzati assieme a Banco Alimentare, la fondazione che si batte contro lo spreco alimentare.

Frutto di una coproduzione internazionale, Non morirò di fame è prodotto da La Sarraz Pictures di Alessandro Borrelli con Rai Cinema, insieme alla canadese Megafun Productions.

Realizzato con il contributo del Piemonte Film Tv Fund e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e del programma MEDIA di Europa Creativa, Non morirò di fame è quasi interamente realizzato a Torino e dintorni. Le 5 settimane di riprese si sono svolte infatti prevalentemente a Carignano, sul lago Arenile, dove è stata allestita la baracca che diventerà l’abitazione del protagonista Pier.

Il cast artistico e tecnico è composto per la maggior parte da attori locali e professionisti piemontesi: insieme al protagonista Michele Di Mauro si segnalano infatti Chiara Merulla al suo debutto cinematografico nel ruolo della figlia di Pier, insieme a Riccardo Lombardo (Annibale nella finzione) e Olivia Manescalchi (nel ruolo di Lucia). Sul set anche l’artista polacco Jerzy Stuhr (nell’importante ruolo del vecchio clochard Granata) noto al pubblico italiano per la sua partecipazione ad alcuni film di Nanni Moretti e in quelli di Krzysztof Kie?lowski, insieme all’attrice canadese di origini italiane Claudia Ferri.

Tra le maestranze piemontesi coinvolte (oltre il 90% dell’intera troupe) troviamo lo scenografo Giorgio Barullo, la costumista Anna Filosa, l’organizzatore generale Daniele Manca, l’aiuto regia Francesco Palmero e i location manager Sara Montironi e Leonardo Berardi.

Pier, un ex chef con una stella Michelin, ha perso tutto ed è finito senza casa. A causa di un oscuro segreto l’uomo lascia Torino, la sua amata città natale ma è costretto a tornarci quando l’ex moglie Carla gli comunica che lei è molto malata e sta per morire e vorrebbe dare la loro figlia Anna in custodia a Lucia, la zia della ragazza. Pier firma le carte, consapevole che Anna si troverà meglio con Lucia.

Non sapendo dove stare, Pier decide di usare come abitazione una baracca nel deposito edile di Annibale, il suo migliore amico storico. Girovagando per le vie di Torino, Pier incontra Granata, un vecchio mendicante esperto nel sopravvivere con niente mentre sta raccogliendo gli avanzi. Con lui, Pier inizia un viaggio che lo aiuta a riconnettersi con il suo amore per la cucina, perso da tempo.

Quando Carla muore, Anna decide di restare con suo padre nella baracca. Pier è così costretto a vivere con una figlia adolescente che in realtà non conosce, imparando cosa significa davvero prendersi cura di qualcun altro.

(Mo.Sa.)

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