La serie in 10 episodi Those About to Die, girata a partire da marzo 2023 negli storici studi di Cinecittà a Roma (la notizia era stata da riportata da Variety in anteprima a inizio 2023) sarà lanciata da Prime Video il 19 luglio in Italia, Germania, Regno Unito, Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Austria, Svizzera, Polonia, Turchia, Andorra, Monaco, Lussemburgo e Belgio (qui tutte le location).
Nel cast, diretto da Roland Emmerich, il premio Oscar Anthony Hopkins interpreterà Vespasiano, imperatore romano salito al trono dopo una sanguinosa e decennale guerra civile.
Accanto a lui , Iwan Rheon (Il trono di spade) come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) interpreta Viggo, ma anche Jojo Macari (Sex Education), Gabriella Pession (Crossing Lines), Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades: Commando d’assalto), Moe Hashim (Ted Lasso), Rupert Penry-Jones (Whitechapel - Crimini dal passato), Eneko Sagardoy (Elite), Pepe Barroso (Gran Turismo), Gonçalo Almeida (Amor, Amor), Kyshan Wilson (Sotto il sole di Amalfi), Alicia Edogamhe (Summertime) e molti altri.
Those About To Die di AGC studios è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è scritta dall’head writer nominato agli Oscar ® Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Emmerich, Harald Kloser (2012, White House Down, Midway), Gianni Nunnari (The Departed, 300), Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland, Stuart Ford e Lourdes Diaz, Charles Holland, Kreuzpaintner e Rodat
Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie trasporterà gli spettatori nel mondo straordinario, complesso e corrotto delle corse delle bighe e delle lotte dei gladiatori nell’antica Roma.
Panem et Circenses, Roma 79 a.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About To Die esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu, rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l'intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.
Due tra i principali interpreti della serie - Jojo Macari, che ha il ruolo di Domiziano, e Tom , che veste i panni di Tito Flaviano - hanno raccontato la loro personale esperienza nel girare a Roma e nello Hughesspecifico a Cinecittà.
Macari ha trovati incredibile girare negli storici studios romani, i cui enormi set hanno reso l'esperienza ancora più coinvolgente. L'uso di elementi di CGI hanno reso il tutto ancora più immersivo: "Gli enormi pannelli led che circondavano il set avevano una definizione così alta che in tre occasioni mentre camminavamo sul set ci siamo finiti dentro. Era come state realmente nell'antica Roma".
Hughes ha parlato della sua prima volta a Roma: "Entrare nel set e vedere il Circo Massimo e poi tornare in hotel e passare davanti al vero Circo Massimo aggiunge davvero qualcosa all'esperienza. Sono felice di avere avuto la possibilità di girare a Roma. È stato come un omaggio, la cosa giusta da fare".
(Mo.Sa.)