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Gli ottant’anni di Martin Scorsese, l’italo-americano che ama Cinecittà

17-11-2022

Nato a New York nel 1942, Martin Scorsese spegne oggi 80 candeline. Le origini italiane – i suoi nonni erano partiti dalla provincia palermitana per oltrepassare l’oceano in cerca di fortuna all’inizio del XX secolo – hanno influenzato la sua visione cinematografica, rendendolo uno dei registi più apprezzati al mondo. Tra i riconoscimenti più importanti l'Oscar alla miglior regia nel 2007 per The Departed - Il bene e il male (il film vinse altri tre Oscar tra cui miglior film), la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1976 per Taxi Driver, il Leone d'oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia nel 1995.

Un’infanzia passata tra i quartieri popolari dell’east-side di New York dove le differenze culturali si facevano più accentuate – in particolare Little Italy, dove ebbe la possibilità di conoscere il neorealismo italiano – ma anche l’incontro con Robert De Niro, anche lui di origini italiane e con un background culturale simile al suo, sono stati determinanti per le trame e il punto di vista dei suoi film, ma anche per i luoghi scelti per ambientarli.

Nascono così Main Street (1973), film dove i temi principali sono mafia e religione, ambientato nella Little Italy in cui è cresciuto, Taxi Driver, che fece incetta di nomination all’Oscar e Palma d’oro a Cannes nel 1976, Toro Scatenato (1980), il ritratto di Jake La Motta, pugile italo-americano del Bronx, fino ad arrivare a The Irishman, rilasciato da Netflix nel 2019, che racchiude tante tematiche a lui care.

Nei suoi film non poteva mancare l’Italia. Nel 2001 a Cinecittà rinasce la New York della metà del XIX secolo: una scenografia imponente, pensata dal grande Dante Ferretti in cui tornano a vita i Five Points, uno dei quartieri più degradati della città, dove tra crimine, prostituzione e gioco d’azzardo, hanno luogo violente lotte tra bande criminali per il dominio del territorio. È tra i celebri studios romani di via Tuscolana che si gira infatti Gangs of New York, con Leonardo DiCaprio – anche lui di origini italiane, ha un duraturo sodalizio con Scorsese – e Daniel Day-Lewis in lotta tra loro per vendetta.

Mi chiamo Jordan Belfort. L’anno in cui ho compiuto 26 anni, ho guadagnato 49 milioni di dollari, cosa che mi ha fatto incazzare, perché ne mancavano solo tre e avrei ottenuto una media di un milione a settimana”: nel 2013 è la volta di The Wolf of Wall Street, in cui DiCaprio interpreta uno spregiudicato broker newyorkese la cui vita di eccessi lo porterà ad una rovinosa caduta. Oltre che a New York una parte del film ha come sfondo la Liguria, tra il celebre borgo di Portofino, le Cinque Terre e Chiavari.

(Monica Sardelli)