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Presentazione MIA: contenuti centrali in un mercato in crescita

07-10-2022 Tempo di lettura: 7 minuti

Gli spazi appena ristrutturati del Cinema Barberini hanno ospitato la presentazione dell’8^ edizione del MIA-Mercato Internazionale Audiovisivo. Tra i partecipanti alla conferenza i padroni di casa di Anica e APA, Francesco Rutelli e Giancarlo Leone, hanno sottolineato come dal punto di vista dei numeri il MIA stia diventando un appuntamento imperdibile per gli operatori internazionali. In un momento difficile come questo, l’audiovisivo è un mercato che continua a crescere e creare occupazione (Rutelli). L’8^ edizione del mercato sancisce in modo definitivo la sua centralità nel sistema internazionale: pitching forum, sceening, incontri tra migliaia di persone sono il senso di come il prodotto italiano – serialità, animazione, documentari, cinema – stia diventando sempre più un punto di riferimento (Leone).

Carlo Ferro, presidente di ICE-Agenzia, ricorda: il lavoro svolto sin dal 2015 per rendere il MIA la prima manifestazione di questo tipo in Italia riconosciuta internazionalmente, in grado di riadattare gli strumenti e i formati per far fronte alle restrizioni durante la pandemia; l’incremento di circa il 20% del supporto allo scopo di facilitare gli investimenti nella tecnologia (trasferimento in streaming dei contenuti in tempo reale); i grandi risultati nella capacità di portare operatori (quest’anno 269, provenienti da 32 paesi). Ferro cita le tre azioni dell’ICE che possono interessare anche il settore audiovisivo: la gratuità dei servizi per le imprese con meno di 100 addetti, l’estensione della rete degli uffici esteri da 80 a 104, la formazione digitale (il bando per il bonus dell’export digitale è ancora aperto).

“Il contatto umano resta una cosa fondamentale, ed è per questo che amiamo così tanto le sale: un conto è incontrarsi, vedersi, parlare, trovare dei punti di sintesi, dei progetti da condividere assieme, di persona, un conto è farlo attraverso uno schermo come durante il Covid” commenta il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, che insiste sul concetto che l’audiovisivo è arte, cultura ma è anche industria. “Essendo impresa ha bisogno di tempi che noi non riusciamo a tenere e questo è il grande lavoro che andrà fatto all’interno del Ministero”. L’audiovisivo è un settore in salute che dimostra di saper fare sistema e andare avanti. Ha un moltiplicatore altissimo e la capacità di creare occupazione, spesso giovanile, e dunque va aiutato a crescere.

Paolo Orneli, assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio, descrive la precisa scelta di politica industriale a sostegno del cinema e audiovisivo portata avanti in questi anni e supportata dalle associazioni e dagli operatori. Risale al 2015 la scelta di puntare su Lazio Cinema International per rafforzare e spingere il settore a internazionalizzarsi. I risultati sono notevoli: sono stati investiti finora su questo strumento 60 milioni di euro, attraverso i quali sono state cofinanziate 154 coproduzioni, tra film, serie tv, animazione, documentari, coinvolte 220 case di produzione straniere, vinti più di 300 premi, con 400 nomination, a dimostrazione della qualità altissima dei prodotti. Un processo produttivo che ha portato non solo alla crescita di un settore strategico della nostra industria ma anche di avere un traino formidabile per la promozione turistica del territorio e del made in Italy. Lazio Cinema International è stato rafforzato: nei prossimi 7 anni varrà 70 milioni di euro.

“Il MIA sta accompagnando e riflette lo sviluppo dell’intero settore” è il parere del Direttore generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli, che ne ricorda la crescita epocale rispetto al 2015, anno di nascita del Mercato e l’impegno e il lavoro e l'estrema flessibilità nel recepire i percorsi di crescita. “Il settore vive complessivamente un momento felice, ma ha ancora enormi potenzialità di sviluppo e alcuni punti critici (la frequentazione delle sale non è ancora soddisfacente). Come per tutti i percorsi di crescita qualche aggiustamento andrà fatto ma nel complesso se si guarda ai numeri possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati che stiamo portando a casa e che il MIA in un certo senso rispecchia. Le risorse che prima erano insufficienti si sono quintuplicate in pochi anni: in un mondo così veloce non possiamo permetterci di essere lenti nel dare risposte”.

“L’elemento chiave della collaborazione tra MiC e MiSE, iniziata grazie al MIA, è la tecnologia” ha ribaditoFrancesco Soro (MiSE) ricordando, tra le altre cose, il bando a 4 mani per l’utilizzo delle tecnologie 5G nell’audiovisivo, che ha avuto esiti molto soddisfacenti (oltre 50 domande pervenute e vincitori all’interno del mondo dell’audiovisivo).

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Roberto Fiorini, Regional Manager di UniCredit, sponsor ufficiale del MIA, e Lisa Di Feliciantonio, Chief External Relations and Sustainability Officer di Fastweb, partner tecnologico della manifestazione.

Le conclusioni sono state affidate al Direttore del MIA Gaia Tridente, che ha premesso come il contenuto sia al centro del lavoro che è stato fatto nell’organizzare il Mercato. I risultati sono un +12% della partecipazione internazionale (ma gli accrediti sono ancora aperti), la nuova sezione dedicata all’Animazione, che si va ad aggiungere a quelle dedicate a Doc&Factual, Drama e Film, un co-production market molto forte che ha portato a Roma oltre 70 progetti da tutto il mondo, operatori, produttori, registi, autori che partecipano ai pitching forum di tutte le divisioni editoriali, e attività trasversali che interesseranno tutti i formati e i generi su cui il MIA lavora, una partecipazione molto alta delle piattaforme, da Apple tv + a Amazon e Netflix. “Il punto forte di questa manifestazione è il fatto di essere diventata vetrina reale di tutta la produzione italiana e una lente attraverso cui tutti gli executive internazionali scoprono cosa c’è in Italia mentre fanno business tra di loro. L’ambizione è portarci avanti, con uno sguardo al futuro: abbiamo un programma di innovazione tecnologica delle industrie creative e dunque del comparto audiovisivo”.

(Monica Sardelli)