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Il cinema è green: lo stato dell’arte e le prospettive in un evento organizzato da Italy for Movies

05-09-2022 Tempo di lettura: 5 minuti

Il nuovo filtro green nella ricerca delle news è la risposta ad una crescente attenzione all’ecosostenibilità nelle varie fasi della filiera audiovisiva, ha raccontato Carmen Diotaiuti, responsabile operativo e vicedirettore di Italy for Movies, nel presentare la crescita del portale nei suoi primi 5 anni di vita.

L’incontro di oggi, organizzato da Italy for Movies presso l’Italian Pavilion, riunisce i principali artefici italiani di questo cambiamento in Italia: le Film Commission, che hanno iniziato a adottare il protocollo green della Trentino Film Commission; il mondo della produzione, che inizia a scoprire che un comportamento virtuoso sul set non comporta un aumento dei costi; i festival riuniti sotto l’AFIC, che hanno reso pubbliche le linee guida per l’organizzazione di eventi che rispettino una serie di criteri legati all’utilizzo dei materiali, del catering, della mobilità, e altro; il MiTE, che ha promosso l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) per gli eventi come richiesto dal PNRR, Cinecittà, anch’essa impegnata in prima linea sul fronte del green.

Bruno Zambardino, coordinatore istituzionale di Italy for Movies (Cinecittà/ DGCA MiC), ha moderato il panel a partire dai saluti di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, che ha ricordato che il cinema è un’attività che inquina per il 4% (dati 2020) e la maggior parte dell’inquinamento deriva dai trasporti. La Sbarigia ha insistito sulla necessità di iniziare a veicolare l’idea che le produzioni green non comportano un aumento dei costi e di sensibilizzare gli spettatori a preferire contenuti creati con sistemi ecosostenibili.

Eliana Caramelli, DG Economia Circolare- MiTE – Gruppo CAM, ha raccontato il recente lavoro sui CAM-Criteri Ambientali Minimi nel settore degli eventi, da cui è derivato un documento di prossima pubblicazione. I CAM sono dei requisiti ambientali e sociali rivolti agli aventi e inseriti nelle procedure di gara pubblica sebbene siano fortemente raccomandati (non obbligatori) per gli eventi non soggetti a gara pubblica. Ha inoltre annunciato la partenza del gruppo di lavoro coordinato dal MiC per la redazione di linee guida sulle produzioni cinematografiche e audiovisive. Il lavoro sui CAM è stato condiviso da varie realtà del settore, a partire da esperienze già attive sul territorio, e riguarderanno l’organizzazione e gestione di diverse tipologie di eventi, tra cui anche i festival.

Cristina Priarone, presidente di Italian Film Commissions, ha descritto il lavoro dell’associazione. Il green è una delle tante linee di azione a cui lavorano le film commission, che negli anni hanno acquisito la capacità di condivisione delle buone pratiche. Una volta acquisite è però tuttavia necessario costruirne la cornice: lavorare al meccanismo dei fondi, alla rendicontazione, al monitoraggio.

Luca Ferrario, direttore di Trentino Film Commission, ha spiegato il percorso di adozione di Green Film che, ribadisce, non contiene linee guida, ma è un disciplinare che prevede il controllo da parte di un ente verificatore terzo. L’approccio utilizzato è di tipo “entry level” ovvero il green film fornisce una base di partenza per un cambio di mentalità. Oltre ad essere stato adottato da Italian Film Commissions, Green Film è divenuto una buona pratica in diversi paesi europei.

Il produttore Giovanni Pompili, di Kino Produzioni, ha raccontato l’inizio del percorso di attenzione alla dinamica produttiva già nel 2016, quando in Sardegna la Film Commission fece richiesta di ragionare in termini di sostenibilità. Poi la scoperta del Green Film, reso credibile dalla presenza di un ente certificatore terzo, e la recente l’esperienza di una produzione ecosostenibile olandese in costume con grande rischio di impatto girata in Veneto grazie al sostegno di Veneto Film. Ha concluso smentendo l’idea che una produzione green comporti l’aumento dei costi: un comportamento virtuoso in realtà porta ad una ottimizzazione delle risorse, riduzione dei consumi e circolarità.

Chiara Valenti Omero, presidente di AFIC, ha quantificato lo stato dell’arte nel settore dei festival: sono state 110 le manifestazioni cinematografiche che lo scorso anno si sono concentrate sulle tematiche green. La presenza al tavolo di confronto con il MiC ha l’obiettivo di raggiungere un protocollo che sia condiviso anche sui bandi, a cui applicare delle premialità. Uno degli obiettivi che i festival devono raggiungere è quello di formare il pubblico alle buone pratiche.

Laura Zumiani, responsabile programma generale Trento Film Festival, racconta le attività del gruppo di lavoro che ha riunito realtà festivaliere anche molto diverse tra loro con l’obiettivo di mettere a sistema le buone pratiche. Dopo la guida ai festival green fruibile da tutti sul sito di AFIC e presentata lo scorso febbraio, il prossimo obiettivo sarà organizzare attività di formazione.

(Monica Sardelli)