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Venetika: la Venezia immersiva di Ferzan Özpetek al MAXXI dal 29 marzo

24-03-2022 Tempo di lettura: 3 minuti

Dal 29 marzo al 30aprile il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma ospiterà Venetika, omaggio a Venezia del regista Ferzan Özpetek. la Venezia visionaria del regista di Mine Vaganti e Saturno contro è racchiusa in una scatola magica dentro la quale emergono immagini sinuose, dai colori tenui, filtrate dalla lente liquida dell’acqua che la avvolge. Il progetto della videoinstallazione, che ha come protagonista Kasia Smutniak, è curato da Giovanna Zabotti, prodotto da Faros Film e Fondaco, main partner Bulgari, ed è stato ideato nel 2019 per la 58^ Biennale d’Arte di Venezia.

Venetika è così descritta da Ozpetek: “Venezia è una donna immersa nell’acqua (Kasia Smutniak). La superficie mobile liquida e opaca del mare sembra farle da schermo e sul suo volto e sul suo corpo passano le immagini, filtrate dall’acqua, dei Materiali in cui si è concretizzata la Città quando il liquido si è fatto solido ed è divenuto improvvisamente marmo, legno, corda e metallo. Tutte le immagini della città passano su di Lei, bellissima ed eterna, sdraiata sotto l’acqua perché lei da tutto è posseduta e tutto però nello stesso tempo possiede. Perché questa donna non è né la Sirena che nell’acqua vive, né Ofelia che nell’acqua muore. È la Città stessa, che si auto rigenera continuamente nutrendosi delle proprie immagini, che si riflettono su di lei proprio nel momento in cui è lei stessa a generarle, protetta da un’acqua che è quasi liquido amniotico”.

L’installazione prende la forma di un cubo rosso 7x7 metri, installato in piazza Alighiero Boetti: le pareti specchianti che richiamano la tradizione degli “specchieri veneziani”, riflettono e si immergono nell’ambiente circostante. Di contro, l’atmosfera all’interno è buia e rarefatta: come in un gioco di scatole cinesi, un percorso si snoda attorno a una “stanza” centrale dove viene proiettato il cuore dell’installazione, ovvero il cortometraggio di 5 minuti. Le doghe di legno della pavimentazione rimandano ai pontili veneziani, le grandi immagini tratte dal film sulle pareti accompagnano il visitatore. Il breve film viene proiettato su tre pareti e si riflette a terra su una vasca d’acqua. Tutto intorno si percepisce il profumo della laguna, mentre si diffondono la musica e la voce di Sezen Aksu. Il visitatore, sospeso su un pontile è completamente immerso nella proiezione.

(Mo.Sa)

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