La Biblioteca dell’Abbazia di San Giovanni a Parma è una delle principali migliorie apportate al complesso quando, nel 1477, dopo un periodo di declino, tornò ad un nuovo splendore grazie all’ingresso nella congregazione di Santa Giustina. Oggi ospita un patrimonio di circa 40.000 volumi con possibilità di prestito e catalogazione automatizzata.
La sala fu magnificamente affrescata in un solo anno, dal 1574 al 1575, dai due artisti bolognesi Giovanni Antonio Paganino ed Ercole Pio. È lunga circa 21m, larga 13m e alta 6m; divisa in 3 navate, ha due file di 5 colonne ioniche che reggono, coi muri perimetrali, il soffitto composto di 18 volte a tutto sesto. Le volte, più che seguire un preciso schema o percorso logico, presentano un vasto e complesso panorama della sapienza umana nel suo sforzo di ricerca della verità. Le 18 campate di cui si compone il soffitto sono altrettante riflessioni sulle varie caratteristiche della sapienza. L’ideatore del ciclo iconografico della Biblioteca di San Giovanni fu l’Abate Stefano Cattaneo da Novara (Stephanus Cataneus a Novaria), aiutato nella sua opera da Vitale da Verona, anch’egli monaco benedettino.
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