In The Hand of Glory, videogioco punta-e-clicca investigativo denso di humour che strizza l’occhio ai grandi classici del genere, il detective americano Lazarus Bundy ha perso il lavoro perché non è riuscito a risolvere un caso particolarmente intricato. Per riabilitare nome e carriera, Lazarus (per gli amici Lars) decide allora di buttarsi a capofitto in una nuova indagine, quella sul presunto rapimento di una giovane rampolla. Aiutato da Alice, la sua giovane stagista, Lars inizia a darsi da fare, trovandosi ben presto alle prese con un caso più difficile del previsto e contro un nemico misterioso e mascherato, noto come il Dottore. Da Miami, dove vive, Lars si ritroverà a inseguire i colpevoli fino in Italia, passando per Roma e finendo infine nel borgo di San Leo, in Romagna. Per dipanare la matassa, Lars dovrà esplorare il borgo, parlare coi suoi abitanti, risolvere i suoi misteri per arrivare alla soluzione dell’enigma. Seguirlo nella sua indagine può allora essere un ottimo modo per conoscere ed esplorare l’antico borgo a partire da alcuni suoi luoghi distintivi: Lars, tu fai strada, noi ti seguiamo a qualche passo di distanza.
Stampa itinerarioEntriamo a San Leo passando per la Porta di Sopra, che apre e conduce all’unica piazza del paese, Piazza Dante Alighieri. Come Lars si sarà accorto, già varcando la soglia dell’arco di pietra che risale al 1870, siamo come catapultati in una dimensione diversa dalla nostra, quasi cristallizzata nel passato. Per chi, già col fare del detective, si chiedesse come mai l’unica piazza del paese sia titolata a Dante Alighieri, la porta offre la risposta con una targa esplicativa: Dante non solo frequentò il borgo assieme all’amico Ugoccione della Faggiola, ma gli dedicò anche una descrizione nel suo Purgatorio, concentrandosi soprattutto su quanto raggiungere San Leo fosse arduo, vista l’impervia salita (tanto che Dante scrive “qui convien ch’om voli”). La piazza è il cuore pulsante del paese: da qui lo si vede tutto: Palazzo della Rovere, la Torre Campanaria, la Pieve di Santa Maria Assunta, il Duomo di San Leone, il Palazzo Mediceo (che oggi è museo e teatro polivalente).
Senza perder tempo e seguendo il proprio fiuto, Lars è già davanti alla Torre. Seguiamolo, ma prima passiamo dal Duomo: un edificio ricco di storia, visto che si erge laddove fin dalla preistoria si veneravano varie divinità. Già dall’esterno si presenta imponente e antico, in arenaria color ocra, e poggia direttamente sulla roccia del Masso. Lars probabilmente non lo sa, ma proprio di qui è passato anche il Lupin di Lupin III – L’avventura italiana.
La Torre Campanaria, o Torre Civica che dir si voglia, sorge in cima al Monte della Guardia affacciandosi a picco sul costone roccioso del Masso di San Leo, su cui il paese sorge. È un po’ in disparte rispetto al resto del borgo e questo le conferisce una certa alterigia, dicono alcuni, eppure è diventata nel tempo il simbolo vero e proprio della città. Da fuori, questo è curioso, ha pianta quadrata, ma all’interno c’è una più antica struttura circolare. Anch’essa è tutta in arenaria ocra, e troneggia sulla piana circostante soprattutto di notte, quando viene illuminata suggestivamente dal basso.
Si va poi verso un luogo senza dubbio affascinante, soprattutto per chi ama le indagini. E infatti Lars è già lì nei pressi. Si tratta della Fortezza di San Leo, che troneggia sulla rupe a rafforzare la già apparentemente impenetrabile posizione del centro abitato. Ben più che una fortezza, quella di San Leo è un vero e proprio borgo aggiuntivo, attaccato al primo. La sua posizione e la sua bellezza l’hanno resa per lungo tempo oggetto di contese. Verso la fine del 1700 ospitò l’enigmatico alchimista Cagliostro. Condannato dalla Chiesa, fu detenuto per circa sei anni in una delle celle della fortezza. Speriamo che Lars non ritrovi la rampolla rapita, Kathrin Mulzberg, in una cella così angusta! La Fortezza conserva ancora materiali (documenti, testimonianze, lettere, strumenti) che testimoniano la fervente attività di studioso dell’alchimista, nonché i suoi rapporti con la massoneria (attento, Lars!).
Lasciamo a Lars un po’ di tempo per riflettere, magari luoghi così suggestivi lo aiuteranno a venire a capo del caso. Noi potremmo andare a fare un giro nei dintorni, così da guardare il Masso di San Leo da lontano. Dalla pianura, lo sperone roccioso col paese sulla sommità è ancora più suggestivo e racconta di una continuità tra l’operato dell’uomo e il mondo naturale che non si trova altrove - dalla roccia del Masso alle mura ocra delle fortificazioni. Nei dintorni, deviando dalla strada che arriva alla Porta di Sopra, si arriva alla Chiesa e Canonica di San Severino e al Convento di Sant’Igne. Luoghi di fede, ma anche pregni di storia, in cui ci si può sentire al contempo immersi nella natura circostante e sospesi nel tempo. L’oratorio, a impianto romanico, è curiosamente orientato verso levante e non ponente. Interessante. Che sia il caso di dirlo a Lars?