Scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini con la consulenza storica della famiglia Marconi e di Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di Pontecchio, la miniserie Marconi - L'uomo che ha connesso il mondo, prodotta da Stand by Me in collaborazione con Rai Fiction e diretta da Lucio Pellegrini, miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la figura di Guglielmo Marconi, inventore, scienziato, imprenditore che ha fatto la storia in Italia e nel mondo.
La fiction si focalizza sull’ultimo anno della sua vita, il 1937, quando Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e la figlia Elettra (Carolina Michelangeli). In quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e il progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento su una reciproca convenienza, sempre più difficile per lui da sopportare. Marconi infatti non gradisce le insistenze del regime e le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica arma segreta.
Un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italoamericana Isabella Gordon (Ludovica Martino) è l'espediente narrativo per ripercorrere la vita dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti nel 1895, quando appena diciottenne, sulla collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, il giovanissimo Guglielmo (Nicolas Maupas) effettua la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada. All’insaputa di Marconi, Isabella Gordon collabora con il regime riportando informazioni sul suo lavoro all'amante e funzionario dell’Ovra Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno).
Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio, la miniserie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in spazi iconici del patrimonio storico italiano: da Villa Griffone (Sasso Marconi - BO), oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi-Museo Marconi, a Palazzo Venezia (in particolare la sala del Mappamondo); da Villa Mondragone (Frascati) a Villa Torlonia (Roma), fino al Museo Storico della Comunicazione (Roma). Le scene sul panfilo “Elettra”, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non esiste più, sono state girate grazie a un n modello di ben 27 metri di lunghezza ricostruito in studio.
Scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini con la consulenza storica della famiglia Marconi e di Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di Pontecchio, la miniserie Marconi - L'uomo che ha connesso il mondo, prodotta da Stand by Me in collaborazione con Rai Fiction e diretta da Lucio Pellegrini, miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la figura di Guglielmo Marconi, inventore, scienziato, imprenditore che ha fatto la storia in Italia e nel mondo.
La fiction si focalizza sull’ultimo anno della sua vita, il 1937, quando Guglielmo Marconi (Stefano Accorsi) divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina (Cecilia Bertozzi) e la figlia Elettra (Carolina Michelangeli). In quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e il progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento su una reciproca convenienza, sempre più difficile per lui da sopportare. Marconi infatti non gradisce le insistenze del regime e le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica arma segreta.
Un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italoamericana Isabella Gordon (Ludovica Martino) è l'espediente narrativo per ripercorrere la vita dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti nel 1895, quando appena diciottenne, sulla collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, il giovanissimo Guglielmo (Nicolas Maupas) effettua la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901 tra Cornovaglia e Canada. All’insaputa di Marconi, Isabella Gordon collabora con il regime riportando informazioni sul suo lavoro all'amante e funzionario dell’Ovra Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno).
Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio, la miniserie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in spazi iconici del patrimonio storico italiano: da Villa Griffone (Sasso Marconi - BO), oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi-Museo Marconi, a Palazzo Venezia (in particolare la sala del Mappamondo); da Villa Mondragone (Frascati) a Villa Torlonia (Roma), fino al Museo Storico della Comunicazione (Roma). Le scene sul panfilo “Elettra”, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non esiste più, sono state girate grazie a un n modello di ben 27 metri di lunghezza ricostruito in studio.
Stand by me, Rai Fiction
Nell’ultimo anno della sua vita, il 1937, Guglielmo Marconi divide la sua vita tra il laboratorio e il panfilo “Elettra”, dove vive con la moglie Maria Cristina e l’amata figlia Elettra. L'uomo turbato da un profondo contrasto interiore: la sua incrollabile fede nella scienza come strumento di progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e il progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini.