"Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell'Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume Po e l'Appennino"
Giovannino Guareschi
Le riprese di Don Camillo per la regia di Julien Duvivier, con Fernande e Gino Cervi sono avvenute in provincia di Reggio Emilia, principalmente nei comuni di Brescello e Boretto.
Il film inizia con un comizio in piazza Matteotti, a Brescello. La piazza è sede del Municipio e della Chiesa di Santa Maria Nascente, principale luogo di culto di Brescello, parrocchia di Don Camillo. Oggi due statue, opera dello scultore Andrea Zangani, celebrano i due personaggi principali del film. La chiesa è ben visibile alle spalle di Don Camillo che porta il crocifisso in processione: nel prosieguo della scena il parroco incontra Peppone e i suoi, ma siamo in realtà a Boretto. Da qui tutti si avviano verso il Po.
Dal balcone della propria casa in via Carducci, Peppone si affaccia per mostrare ai paesani il proprio figlio appena nato. Spesso i protagonisti attraversano via Giglioli. Qui ancora oggi è visibile la “campana di Peppone” a ricordo delle scene di uno dei film.
La proprietà detta "la Bruciata" è in realtà Corte San Giorgio (tenuta Favagrossa), nella frazione Lentigione di Brescello. La Casa del Popolo, fatta costruire da Peppone, è l’ex convento Centro Culturale San Benedetto. Oggi ospita il Museo di Peppone e Don Camillo. La partenza di Don Camillo avviene dalla stazione ferroviaria di Brescello-Viadana.
Una curiosità: la seconda stazione, dove il protagonista incontra Peppone e i suoi compagni, è quella di Gualtieri che è in direzione Suzzara, ovvero contraria a quella delle montagne del parmense dove Don Camillo avrebbe dovuto dirigersi per un provvedimento disciplinare.
"Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell'Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume Po e l'Appennino"
Giovannino Guareschi
Le riprese di Don Camillo per la regia di Julien Duvivier, con Fernande e Gino Cervi sono avvenute in provincia di Reggio Emilia, principalmente nei comuni di Brescello e Boretto.
Il film inizia con un comizio in piazza Matteotti, a Brescello. La piazza è sede del Municipio e della Chiesa di Santa Maria Nascente, principale luogo di culto di Brescello, parrocchia di Don Camillo. Oggi due statue, opera dello scultore Andrea Zangani, celebrano i due personaggi principali del film. La chiesa è ben visibile alle spalle di Don Camillo che porta il crocifisso in processione: nel prosieguo della scena il parroco incontra Peppone e i suoi, ma siamo in realtà a Boretto. Da qui tutti si avviano verso il Po.
Dal balcone della propria casa in via Carducci, Peppone si affaccia per mostrare ai paesani il proprio figlio appena nato. Spesso i protagonisti attraversano via Giglioli. Qui ancora oggi è visibile la “campana di Peppone” a ricordo delle scene di uno dei film.
La proprietà detta "la Bruciata" è in realtà Corte San Giorgio (tenuta Favagrossa), nella frazione Lentigione di Brescello. La Casa del Popolo, fatta costruire da Peppone, è l’ex convento Centro Culturale San Benedetto. Oggi ospita il Museo di Peppone e Don Camillo. La partenza di Don Camillo avviene dalla stazione ferroviaria di Brescello-Viadana.
Una curiosità: la seconda stazione, dove il protagonista incontra Peppone e i suoi compagni, è quella di Gualtieri che è in direzione Suzzara, ovvero contraria a quella delle montagne del parmense dove Don Camillo avrebbe dovuto dirigersi per un provvedimento disciplinare.
Cineriz
Don Camillo, parroco di Brescello, di indole impulsiva ed esuberante, si scontra spesso, fino a venire alle mani, con Peppone, neosindaco comunista del paese, suo amico ed eterno rivale.