“La casa è sulle colline di Trujillo, un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al sole, un orto che profuma di erbe il giorno e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c’è un gigantesco pioppo, fichi, meli, peri… Il terreno, Marco, è nero, nero come i capelli di mia moglie; vigne sui declivi a sud e olivi su quelli a nord; cavallini che giocano con mio figlio che vuole essere uno di loro”.
È così che Massimo, incalzato da Marco Aurelio, descrive la sua casa, in Spagna. E intanto le immagini mostrano un paesaggio fatto di colline sinuose, prati, stradine: un paradiso, i Campi Elisi appunto, dove vivono sua moglie e il figlioletto che non vede da 2 anni. La casa di Massimo è il podere di Poggio Manzuoli, in località Terrapille, tra San Quirico e Pienza, nella Val d’Orcia, in provincia di Siena.
All’esortazione “Al mio segnale scatenate l’inferno” l’esercito di Massimo ha appena soggiogato le ultime popolazioni germaniche. La cruenta battaglia è stata ricostruita nella foresta di Bourne, vicino Farnham, nella contea inglese del Surrey.
Tradito da Commodo, in fin di vita e con la famiglia sterminata, Massimo viene catturato e salvato da un mercante di schiavi che lo porta in Africa: le scene della prigionia e delle prime lotte da gladiatore sono girate in Marocco a Aït Ben Haddou.
Infine Roma, ricostruita a Forte Ricasoli, a Malta. Il film è ricordato per la magniloquente rappresentazione del Colosseo, del quale fu ricreato solo il primo giro di tribune, il resto in digitale.
“La casa è sulle colline di Trujillo, un posto molto semplice. Pietre rosa che si scaldano al sole, un orto che profuma di erbe il giorno e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c’è un gigantesco pioppo, fichi, meli, peri… Il terreno, Marco, è nero, nero come i capelli di mia moglie; vigne sui declivi a sud e olivi su quelli a nord; cavallini che giocano con mio figlio che vuole essere uno di loro”.
È così che Massimo, incalzato da Marco Aurelio, descrive la sua casa, in Spagna. E intanto le immagini mostrano un paesaggio fatto di colline sinuose, prati, stradine: un paradiso, i Campi Elisi appunto, dove vivono sua moglie e il figlioletto che non vede da 2 anni. La casa di Massimo è il podere di Poggio Manzuoli, in località Terrapille, tra San Quirico e Pienza, nella Val d’Orcia, in provincia di Siena.
All’esortazione “Al mio segnale scatenate l’inferno” l’esercito di Massimo ha appena soggiogato le ultime popolazioni germaniche. La cruenta battaglia è stata ricostruita nella foresta di Bourne, vicino Farnham, nella contea inglese del Surrey.
Tradito da Commodo, in fin di vita e con la famiglia sterminata, Massimo viene catturato e salvato da un mercante di schiavi che lo porta in Africa: le scene della prigionia e delle prime lotte da gladiatore sono girate in Marocco a Aït Ben Haddou.
Infine Roma, ricostruita a Forte Ricasoli, a Malta. Il film è ricordato per la magniloquente rappresentazione del Colosseo, del quale fu ricreato solo il primo giro di tribune, il resto in digitale.
Scott Free Productions, Universal Pictures, DreamWorks Pictures
Premio Oscar 2001: Miglior film a Douglas Wick, David Franzoni e Branko Lustig - Miglior attore protagonista a Russell Crowe - Migliori costumi a Janty Yates - Miglior sonoro a Scott Millan, Bob Beemer e Ken Weston - Migliori effetti speciali a John Nelson, Neil Corbould, Tim Burke e Tom Harvey / Golden Globe 2001: Miglior film drammatico - Miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Lisa Gerrard / Premio BAFTA 2001: Miglior film a Douglas Wick, David Franzoni e Branko Lustig - Migliore fotografia a John Mathieson - Migliore scenografia a Arthur Max - Miglior montaggio a Pietro Scalia - Premio del Pubblico
Il generale Massimo Decimo Meridio è il figlio che l’imperatore romano Marco Aurelio avrebbe voluto avere e lo designa come suo successore al posto del figlio Commodo, ma questi uccide il padre e stermina la famiglia di Massimo. Catturato da un mercante di schiavi e condotto in Africa, Massimo diviene un popolare gladiatore conosciuto con il nome di Ispanico. Anni dopo, a Roma, ritroverà Commodo divenuto nel frattempo imperatore.